Il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri avvia la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto di test sierologici cui dovranno essere sottoposti a campione circa 150mila italiani. I test consentono di individuare quelli che sono i potenziali ‘immunizzati’ dal Covid 19, coloro i quali cioè ne posseggono i requisiti. La procedura pubblica partirà nelle prossime ore e riguarda test che dovranno rispondere ad una serie di caratteristiche individuate dal ministero della Salute.
Il test, secondo quanto riporta Ansa, sarà somministrato ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale e suddivise per profilo lavorativo, genere e 6 fasce di età.
L’obiettivo «è avere un unico test nazionale», ha spiegato il vicedirettore dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico Ranieri Guerra sottolineando che «se andiamo ad usare diversi test con diverse performance rischiamo di avere una difficile comparazione». Guerra ha poi spiegato che il test che verrà selezionato dovrà garantire «standard minimi di qualità» – tra cui avere un’attendibilità superiore al 95% – e sarà tra quelli che prevedono un prelievo da sangue venoso perché «quelli da sangue periferico non sono accettabili».
Mentre il Governo appronta la procedura pubblica, le prime Regioni cominciano a muoversi autonomamente. Il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha annunciato l’avvio dello screening epidemiologico attraverso i test sierologici sul personale sanitario (sul quale verranno effettuati test sierologici quantitativi), pazienti e personale delle case di riposo (test sierologici qualitativi). «L’avvio di operazioni di screening a partire dalle Rsa, dalle Cta, dalle Case di riposo e più in generale dalle comunità che ospitano pazienti fragili – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone – assieme a un elevato controllo sanitario va allargato anche al personale delle strutture, ma non può limitarsi ad esso. Infatti bisogna puntare anche ad altre categorie».
Nel Lazio è stato annunciato l’avvio del programma si screening per le forze dell’ordine. Il programma di sorveglianza epidemiologico basato sui test sierologici riguarderà il personale delle forze dell’ordine che verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato, basati sulla ricerca di anticorpi su aree a rischio più elevato. Martedì la Toscana ha iniziato la procedura, effettuando 400 mila test, 300 mila ne effettuerà il Lazio, mentre a partire dal 21 aprile la Lombardia eseguirà 20 mila test al giorno, concentrandosi prevalentemente sulle zone più colpite dal virus.
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giovedì, 16 Aprile 2020 - 09:45
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