Jesolo, in spiaggia solo su prenotazione: le idee per ripartire. Bocciata dai gestori veneti l’idea dei box in plexiglass


Niente box in plexiglass, assicurano i gestori degli arenili del Veneto. L’idea lanciata da un’azienda modenese e rimbalzata da un mezzo di informazione all’altro, creando un vorticoso ritorno pubblicitario alla ditta che l’ha proposta, non ha fatto breccia. Del resto per assicurare la distanza tra lettini e ombrelloni non servono ‘recinti’, semplicemente basta un metro e un po’ di buon senso. La questione – come già esaminato nell’articolo «Voglia di mare, il turismo preme per ripartire ma i ‘nodi’ da sciogliere sulla sicurezza dei bagnanti sono infiniti» – è piuttosto un’altra: gestire il flusso dei clienti evitando la calca. Con un numero minore di posti disponibili, è evidente che in tanti non potranno accedere agli stabilimenti balneari.

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Quindi, come regolarsi? In Veneto, dove ogni anno si contano 6 milioni di turisti, i gestori degli arenili hanno deciso di affrontare la questione dell’accesso con l’unico strumento a disposizione: si potrà entrare solo su prenotazione. Tradotto: inutile alzarsi la mattina, raggiungere il lido di interesse e verificare se c’è posto. Inutile fare le file all’esterno della struttura aspettando che si liberi un posto. Chi ha prenotato per tempo potrà godersi una giornata di mare, tutti gli altri dovranno tornare a casa senza se e senza ma.

L’idea è stata anticipata ieri dal sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, che oggi la proporrà in video-conferenza ai rappresentanti delle categorie economiche. «In spiaggia solo su prenotazione, per garantire la sicurezza di tutti», dice Zoggia. «Sfruttiamo la tecnologia e attiviamo un’app – aggiunge – che permetta di accedere alla spiaggia soltanto dopo aver prenotato e scelto il proprio posto, privilegiando l’aspetto sanitario e del distanziamento sociale». I box sulla sabbia ? «Non consideriamo nemmeno la possibilità di chiudere i nostri ospiti in ‘serra’», afferma il sindaco. Si è già iniziato a lavorare sull’arenile, e gli operatori si stanno dando da fare per essere pronti ad accogliere i primi ospiti – se sarà possibile – a inizio giugno. Vi sarà la sanificazione costante dei bagni, e un notevole distanziamento tra ombrelloni.

Nella vicina Caorle, sempre litorale veneziano, sono convinti che l’estate 2020 «sarà un po’ come un ritorno agli anni Sessanta, con un turismo quasi esclusivamente italiano» spiega il presidente dei Federalberghi, Loris Brugnerotto. «Ma siamo confidenti – aggiunge – che anche quest’anno si possano ospitare milioni di persone». Queste settimane sono state intanto una doccia fredda: «Le prenotazioni dall’estero sono crollate – dice Brugnerotto – specialmente dopo che in alcune nazioni del centro e nord Europa hanno annunciato che categorie come gli anziani dovranno restare in casa fino a dicembre: dai grandi circuiti piovono solo disdette, anche se all’estate manca tempo».

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, che nell’ultima Ordinanza sul Coronavirus ha autorizzato i lavori di sistemazione delle spiagge, non è così pessimista. «Non sono tra chi pensa che ci sarà un disastro. Il turismo è in ginocchio – spiega – sta soffrendo, ma vedo operatori che non hanno gettato la spugna. Qualche speranza è giusto mantenerla. Ho avuto indicazione da un operatore che a Jesolo i tedeschi che avevano già prenotato in campeggi e alberghi hanno disdettato solo per il 7%. Vuol dire che c’è ancora un’attesa». Anche Zaia rigetta l’idea dei recinti di plastica: «E’ inquietante l’idea del plexiglass in spiaggia – dice – Chi si mette dentro un box dove dopo un’ora si esce cotti?». Il timore sulla stagione resta alto. Il Veneto, con 70 milioni di presenze e 18 mld di fatturato, è la prima regione turistica d’Italia. C’è poi uno scenario che tutti vogliono scongiurare: i turisti in mascherina. «Stiamo lavorando perché le nostre spiagge siano sicure e confortevoli e confidiamo che le mascherine non debbano servire, grazie al distanziamento sociale che riusciremo a garantire», rispondono ad Unionmare, che riunisce il comparto del turismo marino del Veneto.

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giovedì, 16 Aprile 2020 - 09:55
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