Coronavirus, ancora 575 decessi. Frenano i casi positivi, sono 355. Locatelli: «Evitata la diffusione del contagio nel Sud»

Coronavirus
(foto Kontrolab)

Ancora 575 nuovi deceduti nelle ultime 24 ore per l’emergenza Coronavirus in Italia. Il totale dei deceduti dall’inizio della pandemia nel nostro Paese sono 22.745. Brusca frenata per quanto riguarda il numero dei casi di coronavirus. L’incremento di oggi è di 355, ieri era stato di 1.189 unità. Il totale dei casi attualmente positivi è di 106.962. Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli nel consueto punto stampa della Protezione Civile.

Leggi anche / Coronavirus, ecco la app che traccerà i contagi nella fase 2: è di un’azienda italiana, disponibile gratis per il Governo

«Prosegue il calo della pressione sulle strutture ospedaliere – spiega Borrelli – ad oggi sono 2812 pazienti in terapia intensiva con una diminuzione 124 pazienti rispetto a ieri, 25.786 invece sono i ricoverati con sintomi in questo dato si registra una diminuzione rispetto a ieri di 1107 pazienti. E’ il dato più basso registrato dal 27 marzo». La maggior parte dei pazienti sono isolamento senza sintomi o con sintomi lievi e sono 78.364 pari al 73% del totale. Sale sensibilmente anche il numero dei guariti: 42.727. «Ci sono 2.563 guariti in più rispetto a ieri ed è numero più alto in assoluto dall’inizio delle emergenze» ha detto Borrelli. Il numero dei tamponi effettuati ieri è di 65.705. In tutto sono stati eseguiti 1.244.108 tamponi. Dall’inizio dell’emergenza i casi totali sono 172.434 (+3.493).

Leggi anche / Focolaio in un centro per malati psichiatrici in Liguria, 3 morti e 38 contagi: pazienti trasferiti in Covid center

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 33.434 in Lombardia, 13.585 in Emilia-Romagna, 13.998 in Piemonte, 10.618 in Veneto, 6.583 in Toscana, 3.459 in Liguria, 3.157 nelle Marche, 4.214 nel Lazio, 3.027 in Campania, 1.990 nella Provincia autonoma di Trento, 2.656 in Puglia, 1.428 in Friuli Venezia Giulia, 2.139 in Sicilia, 1.942 in Abruzzo, 1.582 nella Provincia autonoma di Bolzano, 494 in Umbria, 872 in Sardegna, 819 in Calabria, 491 in Valle d’Aosta, 266 in Basilicata e 208 in Molise.

Leggi anche / Coronavirus, De Luca sfida Fontana: «Niente fretta irresponsabile sulla ‘fase 2’ oppure la Campania chiuderà i confini»

«Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del centro sud è un dato ormai solidamente corroborato dall’evidenza dei numeri: anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali». Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

Leggi anche / Coronavirus, De Luca: «Campania fuori dal tunnel a metà maggio ma solo se continuano rigore e responsabilità»

Rezza (Iss): «Non raggiungeremo casi zero a maggio»
«Non raggiungeremo casi zero a maggio, il virus probabilmente continuerà a circolare, anche se a bassa intensità. Non abbiamo raggiunto un vero e proprio picco, non c’è una massa di popolazione che si è infettata sufficiente – ha detto questa mattina Giovanni Rezza, direttore delle Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) –  Abbiamo solo abbattuto i contagi con il ‘lockdown’, ma la popolazione rimane ampiamente suscettibile e quello che è successo due mesi fa potrebbe riaccadere se non stiamo attenti».

Leggi anche / Napoli, il Tribunale si blinda: test del termoscanner prima di entrare. Nuove disposizioni per limitare il contagio

Nella fase 2 sarà cruciale «l’identificazione rapida dei focolai – ha spiegato l’esperto – Vuol dire identificazione rapida dei casi, diagnosi, isolamento, rintraccio dei contatti e loro isolamento, e azioni di contenimento». E anche se «può sembrare un paradosso», ha osservato, «se la circolazione» virale «si riduce, tanto più c’è bisogno di zone rosse» che non a caso «sono più frequenti nelle aree meno colpite». E’ infatti «in quelle aree» che «è fondamentale attuare immediatamente un’azione di contenimento per ridurre la circolazione del virus nelle zone contigue». Quindi «quella delle zone rosse – ha ribadito l’infettivologo – tornerà ad essere una misura importante in una fase in cui non ci sarà più un lockdown completo Paese».

Leggi anche / Coronavirus in Campania, due ospedali nella bufera: dopo Pozzuoli, caos al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore

Salgono a 129 i medici morti per coronavirus in Italia
L’ultimo decesso segnalato dalla Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) è quello di Vincenzo Frontera, medico di medicina generale. Altre 2 vittime anche fra farmacisti, che registrano così in tutto 10 decessi. Si tratta, rende noto Federfama, di Camillo Alinovi, Varese Ligure (SP), non più titolare da due anni, e Fernando Marcantonio, fratello del vicepresidente di Federfarma Lombardia, titolare a Mariano Comense (CO). Secondo l’associazione titolari di farmacie, sono oltre 400 i farmacisti contagiati dal coronavirus.

Leggi anche:
– Coronavirus, cominciata la costruzione del Covid Center di Caserta
– 
Coronavirus, ecco la app che traccerà i contagi nella fase 2: è di un’azienda italiana, disponibile gratis per il Governo
– 
Coronavirus, ‘patentino’ di immunità: da maggio arriva il test sierologico messo a punto da Roche
– 
Palermo, imprenditore italo-americano ucciso in casa durante una rapina: arrestati 4 giovani
– 
Cassazione: lecito tenere piantine di cannabis in casa ma solo per uso personale ed in modiche quantità
– 
Coronavirus in Campania, due ospedali nella bufera: dopo Pozzuoli, caos al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore

venerdì, 17 Aprile 2020 - 19:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA