Coronavirus, record di guariti ma ci sono altri 464 morti. Locatelli: «Per 5 vaccini fase avanzata di sviluppo»


Per la prima volta in Italia i dimessi e i nuovi guariti superano i nuovi positivi nell’emergenza Coronavirus. E’ il dato emerso dalla conferenza stampa della Protezione Civile. Ma quello che preoccupa sono ancora i dati della Lombardia: 1073 positivi in più di ieri che porta il totale dei positivi nella regione a 70.165. I casi rallentano in tutta Italia, quindi ma non nella regione lombarda. I morti in Italia per il virus nelle ultime 24 ore sono 464 (200 in Lombardia).

Il totale dei decessi è di 25.549. Secondo i dati forniti si registra anche il nuovo record di guariti, 3.033 in più rispetto a ieri per un totale di 57.576. Inoltre, cala ancora in maniera rilevante il numero delle persone attualmente positive: sono 106.848, -851 in un giorno. I ricoverati con sintomi sono 22.871 (-934), quelli in terapia intensiva 2.267 (-117). In isolamento domiciliare 81.710 persone. Dall’inizio dell’emergenza i casi totali sono 189.973 (+2.646). In tutto, sono stati eseguiti 1.579.909 tamponi. La Protezione Civile rende noto a riguardo che le persone sottoposte al tampone fino ad oggi sono 1.052.577.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 33.873 in Lombardia, 12.845 in Emilia-Romagna, 15.152 in Piemonte, 9.925 in Veneto, 6.171 in Toscana, 3.466 in Liguria, 3.230 nelle Marche, 4.486 nel Lazio, 2.978 in Campania, 1.871 nella Provincia autonoma di Trento, 2.936 in Puglia, 1.135 in Friuli Venezia Giulia, 2.301 in Sicilia, 2.100 in Abruzzo, 1.494 nella Provincia autonoma di Bolzano, 355 in Umbria, 817 in Sardegna, 823 in Calabria, 463 in Valle d’Aosta, 229 in Basilicata e 198 in Molise.

«Abbiamo evidenza che per 2 potenziali vaccini negli Stati Uniti, uno in Inghilterra, uno in Germania e uno in Cina vi è una fase avanzata di sviluppo». Lo ha detto Franco Locatelli in conferenza stampa. «Questa fase avanzata – continua – di sviluppo non vuol dire imminenza di commercializzazione ma vuol dire messa a punto di approcci vaccinali in grado di sviluppare una risposta immunologica protettiva».

«Questi studi – spiega – dovranno anche rispondere a una domanda assolutamente fondamentale. Oggi non abbiamo risposte certe su quanto dura l’immunità protettiva. Andiamo da scenari completamente favorevole che conferirà una protezione permanente» ad altri in cui «la protezione immunologica avrà una durata più transitoria». «Tutto questo implicherà considerare strategie di ripetizione dello stimolo vaccinale finché non si riesce a a quella che possiamo definire l’eliminazione dell’epidemia. Ma è assolutamente rassicurante che grandi gruppi di ricerca nel mondo si impegnino su questo aspetto,  ma bisognerà aspettare ancora mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di questi vaccini» conclude Locatelli.

Troppi morti rispetto ai posti disponibili nei cimiteri
E’ la realtà di decine di comuni italiani tanto che il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato un’ordinanza nella quale si prevede che, «per far fronte alle necessità di sepoltura», i prefetti possano «disporre l’ammissione di defunti in ogni cimitero comunale dell’ambito territoriale di competenza, anche in deroga agli eventuali limiti stabiliti nei regolamenti comunali di polizia mortuaria».

L’appello dei medici del lavoro
«Dateci la possibilità di fare tamponi e test sierologici sui lavoratori per far ripartire in sicurezza» le aziende. Lo chiedono i medici ‘competenti’, deputati alla sorveglianza dei lavoratori in azienda e che avranno un ruolo importante nella fase 2. Altrimenti, avvertono, «non possiamo verificare se un lavoratore è affetto da Covid-19″. Il network Consulcesi, che tutela legalmente i medici competenti, ha sottoposto a Ministero, Regioni, Protezione civile e Ordini tali istanze.

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giovedì, 23 Aprile 2020 - 18:48
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