Campania, le regole per la fase 2: tamponi, test sierologici e mascherine. De Luca: «Priorità alle case per anziani»

(foto Kontrolab)
di Bianca Bianco

Per iniziare la fase due, serve prima di tutto avere sotto controllo la fase attuale dell’epidemia. I numeri, quelli che da inizio emergenza la Regione controlla «in maniera maniacale», come ammise lo stesso De Luca, danno speranze. Negli ultimi 10 giorni, tranne qualche giornata più preoccupante, i contagi si sono assestati su numeri a due cifre (ieri +44 casi, nulla in confronto ai 1073 di Milano, sottolinea De Luca). Tutto dice che si può, pian piano, ripartire. La pressione sulle terapie intensive è minore, i posti liberi ora ci sono, i covid hospital sono stati installati ed i reparti Covid operanti: «Una situazione – spiega De Luca – che ci consente di avere tranquillità in vista dell’autunno e, a fine aprile, di far ripartire abbastanza rapidamente l’attività ordinaria degli ospedali». Quell’attività ordinaria che consentirà a pazienti non Covid di avere a disposizioni le attività sanitarie e di non essere abbandonati.

«Dopo questa esperienza del coronavirus – ha dichiarato durante la diretta Facebook –  abbiamo capito, noi campani, che gli ospedali sicuri sono in Campania e non altrove e quindi risparmiamoci i viaggi della speranza fatti più per inerzia che per convinzione, più per gli affaristi che per esigenze mediche. Oggi la certezza è che gli ospedali più sicuri sono da noi».

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Il secondo obiettivo ‘sanitario’ in vista della fase due è poi lo screening di massa, non per fare la ‘fotografia’ del contagio ma per prevenirlo.  Lo screening riguarderà in maniera prioritaria il personale sanitario e i degenti delle residenze per anziani: «Un lavoro a  tappeto per le Rsa, perché quello che in Italia a centinaia di anziani è stata un’ignominia di cui vergognarci».

La priorità per i laboratori pubblici cui poi si aggiungeranno quelli privati sarà dunque lo screening nelle Rsa con tamponi settimanali e per un periodo lungo al fine di intercettare anche i ‘falsi negativi’. Screening anche sui familiari di pazienti Covid in isolamento domiciliare, «altro ambito – dice De Luca – che necessita di accertamenti a tappeto».

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«Poi faremo un lavoro sul personale sanitario per avere la certezza assoluta che abbiamo sempre reparti ed ospedali sicuri. Questo lavoro parte da lunedì». Allo screening si aggiungeranno i test sierologici per la ricerca di anticorpi: la Campania avrà quelli acquistati dal Governo attraverso il commissario straordinario Domenico Arcuri, che ha bandito gara per 150mila test, inoltre «entro il 29 aprile l’Istituto superiore le la Sanità farà la validazione dei test sierologici. In questa settimana c’è stata anche una grande discussione – ricorda De Luca –  noi ci siamo mossi solo coi test validati per evitare la propaganda fatta in qualche comune. Dopo la validazione, non di fare decine di migliaia di tamponi inutili, come avvenuto in altre Regioni. I tamponi indiscriminati sono una fotografia della situazione, il nostro obiettivo invece è prevenire il contagio non fare la fotografia, soprattutto sui territori».

Ultimo step in vista della fase due, l’arrivo delle mascherine che, dal primo maggio, saranno nostre compagne di vita chissà ancora per quanto. La Campania ne ha acquistate 6 milioni da 16 aziende regionali, verranno distribuite in kit di due pezzi a tutte le famiglie e la distribuzione, iniziata già in questi giorni ad Avellino, Caserta, Benevento, nelle zone rosse, nelle ex zone rosse ed in 6 municipalità di Napoli, proseguirà nei prossimi giorni.  «Dopo la distribuzione – spiega De Luca – ne faremo produrre altre in vendita a prezzo di costo nelle farmacie: decine di milioni ne serviranno, qualcosa arriverà da Consip, per il resto creeremo le condizioni per darne ad ogni famiglia, visto che saranno obbligatorie».

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venerdì, 24 Aprile 2020 - 16:29
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