‘Fase 2’, a Padova la rivolta dei negozianti: parrucchieri si incatenano, in città drappo nero attaccato alle saracinesche

A Padova tanti negozianti hanno appeso un drappo nero alle saracinesche delle loro attività a simboleggiare la morte commerciale cui sono condannati

Hanno alzato la saracinesca della loro attività di parrucchiere. Non per lavorare, benché vorrebbero. Ma per mettere in campo la prima forte protesta simbolica contro la decisione del Governo di rinviare l’apertura dei parrucchieri al primo giugno. Agostino Da Villi e Stefano Torresin, proprietari del salone ‘Dolce Vita’ in corso Milano a Padova si sono incatenati per rivendicare il diritto a lavoro nel rispetto delle nuove regole di distanziamento sociale imposte dall’emergenza Covid-19. «Ieri sera aspettavamo con ansia il discorso del presidente del Consiglio – dice Da Villi – Tutti, parlo per la mia categoria, ci aspettavamo di potere aprire non dico per il 4 maggio ma per l’11 maggio. Invece se ne parla forse a giugno. E’ assurdo. Ma il premier si rende conto di cosa significa stare chiusi?».

Leggi anche / ‘Fase 2’ dimezzata, il sindaco di Udine chiede a Conte di riaprire bar e ristoranti. Filiera Italia: «A rischio 320mila locali»

Il blocco dell’attività non solo impedisce la possibilità di fatturare e quindi guadagnare, ma impedisce di potere avere denaro per pagare i costi fissi, che vanno sostenuti nonostante la chiusura. «Siamo sei famiglie, tra io e il mio socio e tutti i ragazzi che lavorano da noi – spiega Da Villi – Ogni mese abbiamo circa 20mila euro di costi, che noi continuiamo a pagare». Né lo Stato ha fornito, ad oggi, aiuti concreti e proporzionati a sostenere questo tipo di spese. «Noi abbiamo sentito dire che ha fatto una supermega manovra e noi non abbiamo visto niente – insiste De Villi – I nostri ragazzi, dopo marzo, non hanno visto un euro di cassa integrazione». Per i due parrucchieri la soluzione era ripartire subito. «Siamo ed eravamo pronti a tutto. Abbiamo comprato parafiato, gel, mascherine. Abbiamo fatto i segni a terra per il distanziamento sociale. Volevamo solo sapere quante persone di volta in volta potevano entrare nel locale… e invece… Ma cosa stanno aspettando una rivolta?», conclude De Villi. Più sintetico ma pieno di rabbia il commento di Stefano Torresin che si rivolge alla classe dirigente politica: «Dovete togliervi dai c….». Agostino e Stefano hanno anche girato un video-messaggio, incatenati, rivolto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La protesta dei titolari del salone ‘Dolce Vita’ non è la sola che oggi si è registrata a Padova. Tanti negozianti hanno appeso un drappo nero alle saracinesche delle loro attività a simboleggiare la morte commerciale cui sono condannati per via di questa proroga del lockdown.

Leggi anche:
Poliziotto ucciso a Napoli, due rom in stato di fermo. Gabrielli: «La Polizia paga un prezzo altissimo»
Copie pirata dei giornali diffuse su Telegram, sequestrati 19 canali. Contestato anche il reato di riciclaggio
– 
Fase 2, ingressi contingentati sui mezzi pubblici: marker sui sedili e mascherine, ma il vero ‘incubo’ è l’ora di punta
– 
Fase 2 nelle imprese, ripartono export ed edilizia pubblica: obbligo di sanificazione e controllo della temperatura
– 
Napoli, scontro tra rapinatori ed agenti dopo furto in banca in via Abate Minichini: morto un poliziotto
– 
Messe ‘vietate’ in fase 2, bacchettate dalla Cei ed il Governo fa dietrofront: «Sì con protocolli di sicurezza»
– 
Fase 2, la Campania inizia la ripartenza. Mascherine obbligatorie per i podisti, dispositivi in arrivo anche per i bambini

lunedì, 27 Aprile 2020 - 16:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA