Fase 2, mozione dell’opposizione: «Stop divieti, ripristinate tutte le libertà garantite dalla Costituzione»

coronavirus

Con la ‘fase 2’ il governo ripristini «tutte le libertà costituzionalmente garantite», «nel rispetto delle misure di sicurezza e delle norme sul distanziamento sociale» e ristabilisca «lo stato di diritto al fine di correggere tutte le storture normative emerse», «in modo da riavviare la normale dialettica con il Parlamento» assegnando «a norme di rango primario eventuali interventi limitativi delle libertà». Lo chiede una mozione unitaria della minoranza firmata dai capigruppo di Fi, Fdi, Lega e Noi con l’Italia.

«L’emergenza sanitaria determinata dall’arrivo in Italia dell’epidemia da Covid-19 – scrivono Lollobrigida, Lupi, Gelmini e Molinari nella mozione – rischia di stravolgere tutto l’impianto costituzionale del nostro Paese nell’importantissima parte riguardante proprio i diritti e le libertà fondamentali costituzionalmente garantiti». I capigruppo fanno osservare l’incidenza dei «numerosi provvedimenti sostanzialmente amministrativi» su quanto garantito dalla Costituzione per la «libertà di circolazione (art.16 Cost.), di riunione (art.17), di associazione (art.18), di esercizio dei culti religiosi (art.19), di insegnamento e di istruzione (artt. 33 e 34), oltre che della libertà di iniziativa economica (art. 41, primo comma)». «Sempre in nome dell’emergenza – denunciano – si ipotizza, ora, anche di modificare la Costituzione per inserire una clausola di supremazia dello Stato nei confronti delle Regioni a tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero della tutela dell’interesse nazionale, stravolgendo così anche l’assetto costituzionale previsto dal Titolo V».

La minoranza, inoltre, lamenta il ricorso ai Dpcm per regolamentare l’emergenza: «E’ innegabile – scrivono Fi, Fdi, Lega e Noi con l’Italia – che la continua emanazione di Dpcm con effetti sui diritti costituzionalmente garantiti, limitando o addirittura sopprimendo, le principali libertà tutelate dalla nostra Carta Costituzionale, ha creato una violazione delle fonti del diritto, trattandosi di una fonte normativa secondaria di natura regolamentare». Citando l’allarme del Presidente della Consulta, contenuto nella relazione sull’attività della Corte, la minoranza ricorda che «la Costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali» e che quindi «superata la prima fase di emergenza eventuali ulteriori restrizioni vanno decise, pertanto, solo ed esclusivamente dal Parlamento». «Peraltro tutta questa produzione normativa di rango secondario, che non passa per il controllo parlamentare, è scritta anche in maniera discutibile dal punto di vista giuridico», porterà «inevitabilmente», a «una lunga fase di contenzioso civile e penale con riguardo a tutte le denunce penali e alle sanzioni amministrative pecuniarie che sono state irrogate durante la fase dei controlli».

Leggi anche:
– Violenza su pazienti disabili in una struttura protetta: 2 arresti nel Milanese
– Coronavirus, si rischia un nuovo esodo dal Nord: biglietti di treni e aerei già esauriti per il 4 maggio
– Aggredisce con calci e pugni l’ex compagna: 45enne arrestato nel Napoletano
– Coronavirus, Colao: «Apertura a ondate per testare il sistema. Urgono aiuti alle imprese»
– Bonus autonomi, il Governo valuta un tetto da 35mila euro sul reddito dichiarato
– Coronavirus, fase 2: verso la ripresa delle celebrazioni religiose. Ipotesi riaperture regionalizzate

mercoledì, 29 Aprile 2020 - 13:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA