Coronavirus, anche l’Alto Adige si ribella a Conte: parrucchieri aperti da metà maggio, via libera anche agli alberghi


Dopo la Calabria, anche l’Alto Adige si smarca dalle direttive del Presidente del Consiglio dei ministri sulla ‘fase 2’ e riapre alcune attività che invece dal 4 maggio continueranno a restare chiuse. Dall’8 maggio possono riaprire le attività commerciali e le attività produttive nei settori industria e artigianato, mentre dall’11 maggio possono riaprire le attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti e anche i servizi di ristorazione e i bar: è quanto deciso nel disegno di legge approvato dalla giunta provinciale.

Sempre dall’11 maggio si spalancheranno anche le porte di musei e biblioteche. Il 25 maggio potranno riaprire le strutture ricettive turistiche presenti e gli impianti a fune. Il Trentino invece, per il momento, non prevede una legge provinciale. «Siamo fiduciosi di poter arrivare a queste aperture differenziate. Da parte nostra non c’è la volontà di andare ad uno scontro con il governo», ha fatto sapere il governatore Maurizio Fugatti. «Nessuna fuga in avanti e nessun tipo di strappo istituzionale», si è affrettato a ribadire il governatore altoatesino, Arno Kompatscher. «Per un certo periodo dovremo convivere con il virus. Convivere significa però anche vivere. In Alto Adige non ci sarà nessun liberi tutti», ha sottolineato il vice presidente della Provincia Giuliano Vettorato.

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giovedì, 30 Aprile 2020 - 20:38
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