Sindaci calabresi disapplicano l’ordinanza che riapre bar e ristoranti, ma Santelli tira dritto: «O noi o i clan»

giuseppe falcomatà
Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria

Il ‘golpe’ della Calabria mostra delle crepe. I primi sindaci, come annunciato ieri, non applicano l’ordinanza regionale che riapre bar e ristoranti all’aperto sebbene la governatrice Jole Santelli insista sulla necessità, per far ripartire l’economica locale, di persistere nel contraddire (o anticipare) le scelte del Governo.

Contrario alla riapertura è il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che ha firmato l’ordinanza che conferma, fino a domenica 3 maggio compresa, tutte le disposizioni in merito al contenimento del contagio da Covid-19. «Resteranno pertanto chiusi, anche in questo fine settimana – è detto in una nota del Comune – parchi e aree giochi, cimiteri e tutte le altre attività regolamentate, quindi anche bar e ristoranti, con l’ordinanza di proroga diramata ad aprile».

Ma sono numerosi i Comuni calabresi in rivolta contro l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all’aperto. A Carlopoli, nel catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l’atto e aggiunge che, fino al 3 maggio prossimo, si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile.

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Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, annuncia l’emissione di un provvedimento di non applicazione mentre il sindaco di Trebisacce Franco Mundo si riserva di impugnare il provvedimento.

«È vero che la Calabria è una regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid 19 e ciò – spiega Mascaro – anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione e per il rigore nell’osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità scientifica».

Anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha sospeso l’ordinanza regionale sulla parziale riapertura di bar e ristoranti. Lo ha annunciato in un video su facebook. «Reggio – ha detto – conferma il rispetto del Dpcm Conte. Non pensavo di doverlo fare ma dopo quanto è successo era importante riportare la calma e la tranquillità”. Per Falcomatà l’ordinanza è “illegittima e illogica, tutti vogliamo che la Calabria riparta ma nel rispetto delle regole, delle leggi e della salute dei cittadini».

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Ma la governatrice Santelli continua per la sua strada: «O ci siamo noi a dare delle risposte o questo territorio diventerà preda di chi le risposte le dà e anche velocemente e si chiama criminalità organizzata – ha dichiarato in tv – E’ chiaro che si riapre ma non è che avremo i ristoranti pieni. Ci sarà poca gente, c’è paura ma dovremo cercare di rimetterci in moto».

«La Calabria ha avuto sinora delle misure molto restrittive, anche più di quelle nazionali, a cui i calabresi hanno risposto con molta attenzione e guadagnandosi la fiducia delle istituzioni – ha aggiunto – Ora da qualche giorno io avevo iniziato a discutere di una ripartenza. Questa è la mia terza ordinanza in cui riapro e restituisco un po’ di libertà ai cittadini che avevamo sottratto».

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venerdì, 1 Maggio 2020 - 09:52
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