Plenum da remoto, il Csm vota sì per non fermare i lavori. Mattarella: «Tutelare la riservatezza di atti e componenti»

Csm

Il plenum del Csm ha approvato con 20 voti a favore la modifica del proprio regolamento che introduce una norma temporanea per consentire lo svolgimento delle attività consiliari da remoto mediante collegamento telematico, in conseguenza delle misure adottate dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Il capo dello Stato, che è il presidente del Csm, con una lettera al vicepresidente David Ermini, ha espresso il suo parere favorevole e ha manifestato apprezzamento per l’impegno «diretto ad assicurare che i lavori del Consiglio superiore della magistratura possano continuare a svolgersi regolarmente, nonostante le limitazioni alla libertà di circolazione, imposte per prevenire la diffusione del contagio». Sergio Mattarella ha però rivolto una raccomandazione a Palazzo dei marescialli: «Sia assicurata da parte di tutti i componenti la massima riservatezza dei lavori di Commissione e in particolare dei documenti relativi ai procedimenti che verranno trattati da remoto».

La modifica al regolamento è stata approvata in una seduta straordinaria del plenum del Csm dedicata a questo unico ordine del giorno e senza nessuna discussione. Un iter accelerato imposto dalla necessità di mandare subito la delibera approvata al presidente Mattarella per l’emanazione del relativo Dpr da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova norma ,che sarà in vigore sino alla scadenza dello stato di emergenza da Covid-19, stabilisce che il Comitato di Presidenza possa autorizzare i singoli componenti del Consiglio superiore su loro richiesta a partecipare alle sedute dell’assemblea plenaria da remoto mediante collegamento telematico. E questo vale per i componenti interessati dalle limitazioni alla circolazione o che sono in condizioni di elevato rischio epidemiologico. La partecipazione è attuata attraverso l’impiego di tecnologie informatiche tali da assicurare l’identificazione audiovisiva di ciascun partecipante e la possibilità di percezione diretta, visiva ed uditiva in tempo reale da parte di tutti i consiglieri di ogni fase della discussione, di tutti gli interventi e delle espressioni di voto. Ed è equiparata a quella in presenza.Il voto è sempre espresso per appello nominale.

Per tutelare la riservatezza delle sedute di Commissione (che a differenza del plenum non sono pubbliche) ciascun consigliere che partecipa da remoto deve garantire che «dalla sua postazione di collegamento nessun estraneo abbia percezione diretta dei lavori e dei documenti relativi». La registrazione delle sedute o «è effettuata unicamente su piattaforma e server di uso esclusivo del Csm». Gli atti relativi ai procedimenti vengono inviati ai consiglieri che si collegano da remoto con «copia informatica all’indirizzo istituzionale», con tanto di obblighi di «riservatezza o segretezza».

Leggi anche:
– 
Coronavirus: bonus di 1000 euro per gli autonomi ed aiuti a bar e ristoranti. Tutte le novità del ‘decreto maggio’ 
– Napoli, i timori dei magistrati dopo i nuovi casi di contagio in Tribunale: «Categoria a rischio, subito test sierologici»
– 
Coronavirus, esodo dal Nord: 19 positivi su 1706 persone controllate in stazioni, caselli ed aeroporto
– 
L’Italia è ripartita: 4,4 milioni sono tornati a lavoro, ‘tiene’ il sistema dei trasporti e cala il numero dei trasgressori
– 
Napoli, giudice positivo al Coronavirus: scatta la sanificazione degli uffici del Tribunale. L’enigma del termolaser

martedì, 5 Maggio 2020 - 14:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA