L’era visoniana tramonta con la nomina del nuovo presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nola ma le tensioni all’interno dell’organismo di rappresentanza di civilisti e penalisti restano più vive che mai.
Ieri sera l’avvocato Ciro Sesto, 50 anni il prossimo luglio, è stato nominato alla guida del Coa, confermando così la volontà che buona parte dei consiglieri avevano già espresso nel luglio dello scorso anno quando fu tentato il rocambolesco golpe, poi annullato dal Tar, per spodestare il divisivo Domenico Visone.
Per Ciro Sesto la prova che lo attende non sarà semplice. C’è da ricompattare un Coa, e più in generale, un’avvocatura spaccata e sfiduciata. L’ultima era Visone, durata poco più di un anno, è stata segnata da una guerra interna senza esclusione di colpi, che ha visto una spaccatura finanche all’interno della coalizione che aveva sostenuto l’elezione di Domenico Visone. E Sesto faceva parte della compagine che nel marzo del 2019 aveva contribuito alla vittoria di Visone.
Al non più presidente è stata imputata una leadership solitaria e un sostanziale immobilismo nel rappresentare gli interessi della classe forense. Un anno fa, nel famoso documento col quale si chiedevano le dimissioni o la surroga di Visone, i ribelli contestavano a Visone il non avere indetto elezioni per il rinnovo della Commissione Pari Opportunità; il non avere attivato la formazione; l’avere avviato la nascita di una nuova Fondazione.
E’ da qui che Ciro Sesto dovrà ripartire. Anche se non sarà semplice. Se Visone non è più presidente, lui e i suoi fedelissimi restano comunque all’interno del Coa come consiglieri e promettono battaglia. I primi calci li hanno tirati proprio ieri sera, in occasione della nomina del presidente. Gli avvocati Gianvittorio Sepe, Francesco Boccia e Mariella Viscolo hanno abbandonato la seduta del Coa prima della votazione, ritenendo che il nuovo nome non sia «espressione della maggioranza risultate dalle urne» e che pertanto si sia consumato uno «scempio». Con una nota pubblicata anche sui social network, i tre avvocati lamentano la mancata compattezza di una categoria che avrebbe dovuto mettere da parte le ostilità per fronteggiare il particolare momento di emergenza; invece a loro avviso sono prevalse «velleità ed egoismi personali atti al raggiungimento di cariche, difficilmente conseguibili con la dialettica democratica del consenso elettorale, difforme dai principi sottesi al concetto di maggioranza, che andava e va esteso al corpo elettorale e non nel chiuso di un Consiglio».
Per Sepe, Boccia e Viscolo proprio l’ambizione di potere di alcuni avrebbe comportato in questo anno «infondate, continue, sterili ed inutili polemiche nei confronti della Presidenza Visone e di quella parte del Consiglio che lo ha appoggiato», determinando le dimissioni di Visone che «con alto senso di responsabilità, dimostrando un attaccamento non alla “poltrona”, bensì ai valori della legalità ed all’interesse primario della Classe Forense, ha inteso porre fine a questa barbarie, rassegnando le proprie dimissioni, ma non dismettendo il proprio impegno a servizio del rispetto della legge». La storia sembra, dunque, essersi ribaltata. Fino a poco tempo fa erano i ‘ribelli’ di Visone ad accusare Visone di attaccamento alla poltrona. Per Ciro Sesto, dunque, il nuovo incarico sarà tutt’altro che una passeggiata.
Leggi anche:
– Coronavirus, braccialetti tecnologici per i bimbi di un asilo di Varese: vibrano se non rispetti le distanze
– Palermo, spaccio di droga nel quartiere Ballarò: 11 indagati. Pusher ‘reperibili’ giorno e notte
– Campania, controlli sui rientri dal Nord: un positivo al tampone su 4818 verifiche effettuate. Nella Regione contagi a +14
– Coronavirus, i nuovi contagi sono 1075: quasi la metà in Lombardia. Salgono i decessi: 236
– Ottaviano, a fuoco la Adler Plastic di Scudieri: un morto e un ferito grave. Sul posto anche il pm della procura di Nola
– L’Italia è ripartita: 4,4 milioni sono tornati a lavoro, ‘tiene’ il sistema dei trasporti e cala il numero dei trasgressori
– Napoli, giudice positivo al Coronavirus: scatta la sanificazione degli uffici del Tribunale. L’enigma del termolaser
mercoledì, 6 Maggio 2020 - 10:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA