Corruzione e truffa, inchiesta sul Giudice di Pace di Marigliano: arrestati 11 avvocati e una dipendente comunale


Terremoto al Giudice di Pace di Marigliano: arrestati 11 avvocati, un dipendente del Comune di Marigliano e sospesi per un anno 3 avvocati. Questa mattina i carabinieri di Castello di Cisterna ed i carabinieri del Comando Anti-falsificazione Monetaria di Roma, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale dì Nola nei confronti di 15 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, falsità in atti pubblici, uso di valori di bollo contraffatti e truffa ai danni dello Stato.

In particolare, il gip ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un dipendente del Comune di Marigliano, la misura degli arresti domiciliari nei confronti di undici avvocati e la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione per un anno nei confronti di tre avvocati.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola hanno svelato quella che per gli inquirenti era una prassi costante e consolidata di gestione illecita degli affari penali presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Marigliano.

Stando a quanto emerso, il cancelliere preposto all’Ufficio Iscrizioni a Ruolo era solita piegare l’esercizio delle sue funzioni alle esigenze della cerchia di avvocati suoi amici i quali, grazie alla sua complicità, riuscivano ad ottenere l’assegnazione dei fascicoli di cui erano patrocinatori al Giudice di Pace loro più gradito.

Molteplici sono gli episodi accertati di sottrazione, soppressione o distruzione di fascicoli processuali da parte degli avvocati all’interno della cancelleria in cui la donna lavorava, nonché di alterazione del criterio di assegnazione dei fascicoli ai vari Giudice di Pace di Marigliano mediante posticipazione delle iscrizioni a ruolo rispetto alla data di presentazione degli avvocati, distruzione di fascicoli processuali e, perfino, mediante la creazione di fascicoli completamente falsi aventi quale parti processuali soggetti deceduti o di fantasia.

Quale corresponsione per i favori ricevuti, gli avvocati avrebbero regalato al cancelliere, in occasione di una cena organizzata presso la sua abitazione, un costoso oggetto in oro.

Le attività di indagini hanno, inoltre, accertato il sistematico utilizzo da diversi anni da parte di alcuni indagati, nell’esercizio della loro professione di avvocati, di marche da bollo contraffatte per l’iscrizione a ruolo di cause presso gli uffici del Giudice di Pace del circondario di Nola, traendo così in inganno i funzionari delle cancellerie addetti all’iscrizione che formavano atti pubblici falsi, appropriandosi del valore nominale delle marche da bollo utilizzate con conseguente ingente danno alle casse dello Stato, accertato pari a circa 40.000 euro.

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lunedì, 11 Maggio 2020 - 10:02
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