Fase 2, le Regioni vogliono riaprire il 18 maggio ma il ministro Boccia frena: «Presto per dare date»

Francesco Boccia (Pd)

La data spartiacque è il 18 maggio. Sarà allora che l’esecutivo di Giuseppe Conte dovrebbe confermare la riapertura delle attività economiche ancora chiuse e dare così un indirizzo alle Regioni che in questi giorni sono in fibrillazione. Da più parti i governatori ‘aperturisti’ chiedono che chi ha meno contagi possa consentire le riaperture per non danneggiare ulteriormente le economie delle rispettive regioni. E a molti, prendendo come esempio la Calabria di Jole Santelli, attira l’idea di far da sé. L’ultimatum delle Regioni, scandito a chiare lettere nei giorni scorsi, è «riaprire il 18 maggio».

Oggi si terrà dunque una nuova conferenza tra le Regioni ed il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia al fine di arrivare alle linee guida della ripartenza che dovrà giocoforza essere differenziata, visto che in alcune zone come Lombardia e Piemonte il contagio, sebbene con numeri inferiori rispetto a marzo ed aprile, è comunque ancora galoppante. A guidare i governatori c’è quello dell’Emilia Romagna Stefano Bonacciani, presidente della Conferenza regionale, che chiede che non vi siano ulteriori rinvii.

In linea generale il 18 maggio dovrebbero riaprire barbieri, parrucchieri, estetiste, commercianti, ristoratori, ma con riaperture definitive solo nelle Regioni che rispettano i criteri guida dettati nell’ordinanza del Ministero della Salute dello scorso primo maggio: andamento dell’epidemia, capacità di monitorarla, capacità di spegnere eventuali nuovi focolai, capacità degli ospedali di sopportare una nuova ondata di contagi avendo posti liberi in terapia intensiva. Inoltre, dovranno essere rigidissimi i protocolli di sicurezza da rispettare: sanificazioni, dispositivi di protezione, accessi scaglionati, distanze di sicurezza dovranno essere il ‘comandamenti’ di chi riapre.

«La nostra speranza – ha affermato in mattinata il ministro Boccia ospite della trasmissione Agorà-  è ripartire in tutte le Regioni con le stesse condizioni di sicurezza ma con differenze territoriali». Boccia non ha voluto confermare date: «Ora è presto per parlarne, lo vediamo entro fine maggio quando sarò in grado di fare una valutazione. L’unica cosa che posso dire è che quando partirà questa differenziazione territoriale lo Stato indicherà delle linee guida molto chiare da rispettare»

Boccia sottolinea anche che «in questa settimana leggiamo i dati con le Regioni insieme e poi partirà la fase della responsabilità totale sul territorio. Si parte tutti per non tornare indietro. Ci si può rimproverare di essere stati troppo prudenti ma mai di passi avventati. Abbiamo fatto piccoli passi ma l’Italia non è mai tornata indietro».

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lunedì, 11 Maggio 2020 - 10:49
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