Coronavirus, ombrelloni e tavoli distanziati di 5 metri. Il governatore Toti: «Regole inapplicabili. Impossibile riaprire»

Toti coronavirus

Inail e Istituto superiore della Sanità hanno pubblicato due documenti tecnici con le prime linee guida per la ristorazione e la balneazione in vista delle aperture di questi due comparti. Misure molto stringenti che hanno scatenato l’ira di adetti ai lavori e non.

Le regole per la balneazione
Secondo il documento pubblicato dagli istituti per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo». «È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento».

Non solo, l’accesso agli stabilimenti balneari e alle aree attrezzate dovrà essere contingentato tramite «prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie». Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. «È opportuno – spiecificano ancora – anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni». «In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata». Quindi in un periodo affollato potrebbe capitare anche di dover igienizzare un lettino due o tre volte in una sola giornata. Ma bisognerebbe anche «evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura». Per le spiagge libere, invece, dovranno decidere gli enti locali.

Le regole per i ristoranti
Molto stringenti anche le regole riguardanti la ristorazione. Lo spazio per ogni cliente dovrà essere di ben 4 metri mentre dovrà essere eliminato il servizio a buffet. Nel documento di Inail e Iss sulla ristorazione si sottolinea anche l’importanza dell’introduzione della prenotazione obbligatoria. «Il layout dei locali di ristorazione – si legge – andrebbe rivisto garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie».  Lo spazio tra i tavoli potrà diminure se ci sarà l’adozione «di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie». «La turnazione – sottolinea la nota – nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale».

Regole che hanno scatenato l’ira del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Il Pd ci chiede di confrontarci con i balneari? Vergogna, vergogna, vergogna. Sa il principale partito di Governo a Roma che le linee guida nazionali per le spiagge prevedono distanze tra gli ombrelloni tali da ritenere unanimemente impossibile aprire gli stabilimenti balneari?». «Sa il Pd – continua Toti -, a proposito di linee guida, che la distanza prevista tra i tavoli dei ristoranti non consentirà la riapertura della maggior parte di questi?» Come Regione, «cercheremo ancora una volta di risolvere i guai fatti dal loro partito a Roma». «Amici del Pd – conclude -, basta sproloqui: guadagnatevi lo stipendio e dite al vostro Governo di fare cose serie».

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martedì, 12 Maggio 2020 - 20:18
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