Braccianti e colf, il ministro Bellanova si commuove in conferenza stampa: «Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili»

Il ministro Teresa Bellanova

Teresa Bellanova annuncia tra le lacrime, lacrime di commozione, l’accordo raggiunto sulla cosiddetta regolarizzazione di migranti impiegati come braccianti, colf e badanti. Accade nella conferenza stampa convocata per annunciare il ‘dl Rilancio’. «Per me, per la mia storia questo è un punto fondamentale», dice il ministro. Che a questo punto è costretta a fare una pause, ché la voce le si strozza in gola e gli occhi diventano umidi. «Mi riferisco all’articolo 110 bis, l’emersione dei rapporti di lavoro – prosegue con la voce rotta – Da oggi per la scelta che ha fatto questo Governo gli invisibili saranno meno invisibili. Quelli che sono stati brutalmente sfruttati nelle campagne o nelle cosiddette false cooperative non saranno invisibili perché potranno accedere a un permesso di soggiorno e noi li aiuteremo ad essere persone che riconquistano la loro identità, la loro dignità. Da oggi possiamo dire che vince lo Stato, perché lo stato è più forte della criminalità e del caporalato».

La norma riguarda agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca e lavoro domestico. Da un lato, i datori di lavoro possono presentare – pagando un contributo forfettario di 400 euro – istanza per regolarizzare lavoratori italiani o stranieri. Non potrà presentare l’istanza, il datore di lavoro che negli ultimi cinque anni abbia riportato una condanna, anche con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, intermediazione illecita, reclutamento di persone da avviare alla prostituzione, sfruttamento del lavoro.

L’altro canale è quello degli stranieri con il permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019. Essi possono chiedere – dietro pagamento di 160 euro – un permesso di soggiorno temporaneo della durata di sei mesi presentando domanda al questore. La ‘finestra’ è aperta dall’1 giugno al 15 luglio. Anche loro devono risultare presenti in Italia alla data dell’8 marzo e devono aver lavorato come braccianti, colf o badanti prima del 31 ottobre 2019. Se nei sei mesi di permesso temporaneo lo straniero esibisce un contratto di lavoro subordinato, il permesso viene convertito in permesso per motivi di lavoro. Sono esclusi gli stranieri nei confronti dei quali è stato emesso un provvedimento di espulsione ed i condannati per una serie di reati, dalla droga al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonchè quelli considerati una minaccia per l’ordine pubblico.

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mercoledì, 13 Maggio 2020 - 21:18
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