‘Fase 2’, da lunedì si incontrano anche gli amici ma per palestre e cinema bisognerà attendere. Conte ‘richiama’ la Lombardia


Per andare in palestra occorrerà attendere ancora qualche settimana, così come per andare in piscina. L’attesa sarà più lunga, invece, per tornare al cinema o al teatro. Ma da lunedì quasi tutte le libertà che il lockdown aveva sospeso e sacrificato saranno recuperate, seppure con accortezze e precauzioni che sino a fine febbraio non erano neppure immaginabili. Nella conferenza stampa di questa sera, la prima che – dopo tante settimane – vede nuovamente presenti in maniera fisica i giornalisti, il premier Conte annuncia finalmente il deposito delle linee guida che segnano le riaperture di attività commerciali e la riapertura ai clienti di ristoranti, pub, bar e pizzerie. Linee guida che arrivano, tuttavia, in maniera tardiva e che adesso costringono negozianti e ristoranti a una domenica bestiale per verificare di essere in regola per il ‘grande giorno’.

Lunedì 18 maggio, dunque, la ‘fase 2’ fa un nuovo e importante balzo in avanti. Alla riapertura delle attività, coincide anche la riconquistata libertà degli spostamenti. Basta autocertificazioni per muoversi all’interno della regione dove si vive: si potrà andare da una città all’altra senza dovere giustificare i propri spostamenti. Per dirla in maniera semplice, si potrà andare a mare, ci si potrà concedere una gita fuori porta. «Riprende la vita vita sociale», annuncia. E quindi si potrà finalmente incontrare anche gli amici, categoria sino ad oggi tenuta fuori dalle visite autorizzate solo per i ‘congiunti’. Non vale altrettanto se ci si vuole spostare in un’altra regione. «Da una regione all’altra ci si può spostare solo per motivi di salute, assoluta urgenza e per motivi di lavoro», ricorda Conte. Questo divieto dovrebbe cadere a far data dal 3 giugno, giorno in cui riprenderà anche la libera circolazione tra i 27 Paesi dell’Ue: «Questo consentirà di favorire una ripresa del turismo». Valgono, invece, sempre e per tutti i divieti di assembramento, l’obbligo di indossare la mascherina in luoghi pubblici particolarmente affollati. Fermo restando che ogni cittadino dovrà adeguarsi alle eventuali e diverse disposizioni della regione in cui vive. E’ un primo importante passo, dunque. Che proietterà l’Italia verso un recupero di tutte le sue attività. Dal 25 maggio riapriranno palestre, piscine e centri sportivi. Dal 15 giugno, invece, via libera a cinema e teatri. Novità, inoltre, sono previste a partire da questa data per i bambini. «Sarà disponibile un ventaglio di offerte varie a carattere ludico creativo», annuncia il premier Conte.

Tuttavia il presidente del Consiglio dei ministri invita alla «cautela». «Servirà attenzione da parte di tutti. I nostri principi rimangono gli stessi, quindi prima di tutto la vita e la salute dei cittadini. Sono principi non negoziabili ma dobbiamo declinarli in maniera diversa», spiega. Un richiamo alla cautela più forte va alla Lombardia, «che sta combattendo la battaglia più dura»: «Si trova nella fascia di rischio moderato. Consiglio a tutti i lombardi di stare attenti, confido nel principio di auto-responsabilità», dice Conte. Poi, rispondendo alla domanda di un giornalista sulla possibile eventualità di ‘rallentare’ la Lombardia data la sua situazione, il premier spiega che «Noi non siamo nelle condizioni per dire alla Lombardia di non aprire, ma la Lombardia può decidere di aprire. Fontana è una persona responsabile».

Poi lancia un messaggio ai titolari di attività economica: «Stiamo procedendo alle riaperture con prudenza. Sono consapevole che per alcuni la ripresa non significherà ripresa economica. Penso ai ristoratori, ai negozianti». Né nasconde la sua preoccupazione per «il rischio grande di cadere nelle mani degli usurai». «Un grande cruccio per me e il governo è il decreto liquidità – ammette – Abbiamo predisposto una cospicua garanzia dello stato per favorire l’erogazione liquidità. E’ chiaro che queste somme devono entrare nelle tasche dei cittadini». Ad ogni modo assicura che «stiamo dando una mano a chi deve ripartire. Adesso dobbiamo fare correre la nostra economia. E il nostro obiettivo è sfruttare questo momento per investire sull’Italia che vogliamo, più verde, più digitale, più inclusiva».

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sabato, 16 Maggio 2020 - 21:09
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