Campania, ripartono parrucchieri, barbieri ed estetiste: aree separate e orari più lunghi. No a sauna e bagno turco

parrucchiere

Riprendersi la vita dopo il lockdown parte anche dalla possibilità di poter affidare a mani esperte la cura della propria persona, trascurata per due lunghi mesi. Ritornare dal parrucchiere, lasciare in un cassetto le tinture fai da te, tornare dall’estetista: gesti che riportano ad una normalità perduta, una normalità che per forza di cose dovrà essere diversa, più attenta, più disciplinata perché i servizi alla persona, come sono indicati quelli prestati da coiffeur e centri estetici, sono a rischio medio-alto per i contagi. Rischio arginabile con accortezza e buon senso e, nel caso dei centri benessere (quelli in cui si fanno fanghi, saune, idromassaggi per intenderci) con i divieti. Ma andiamo con ordine: cosa si potrà fare e cosa no e come si tornerà a ‘farsi belli’ nella fase 2 in Campania? Lo spiega la Regione nell’ordinanza firmata ieri notte da Vincenzo De Luca.

Barbieri e parrucchieri hanno riaperto già stamattina. Così pure i centri estetici ma con delle limitazioni perché si tratta di un servizio con caratteristiche diverse e più variegate. Scatta dunque il divieto di sauna e bagno turco, stop ai trattamenti nelle vasche idromassaggio.

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Durante i trattamenti estetici consentiti invece i pannelli della cabina dovranno essere chiusi. Per i trattamenti del viso che implicano l’uso di vapore, si devono prevedere, quando possibile, operazioni alternative. Trattamenti che potranno essere effettuati solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione.

Orari di lavoro più lunghi
Tra i più colpiti economicamente dalla chiusura di due mesi, parrucchieri, barbieri ed estetiste potranno godere di deroghe ai giorni di chiusura e l’estensione degli orari di apertura così da gestire al meglio l’eventuale assalto alla prenotazione e la turnazione dei lavoratori.

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La protezione
Per proteggere clienti e lavoratori dal rischio contagio, si chiede una razionalizzazione degli spazi: dunque aree di attesa anche all’esterno (con occupazione del suolo pubblico in deroga). Se non si ha questa possibilità, si deve ottimizzare al massimo lo spazio interno prevedendo della soluzioni innovative. Per esempio separando non solo chi attende da chi è sottoposto a trattamento ma anche chi, ad esempio dal parrucchiere, sta facendo lo shampoo da chi sta facendo la tintura e rispetta i tempi di posa del ‘colore’. L’ordinanza richiede la misurazione della temperatura col termoscanner all’ingresso, dove possibile entrate ed uscite separate, dispenser di gel disinfettante e la costante disinfettazione degli strumenti di lavoro. Nel caso dei barbieri, si chiede al cliente di lavare la barba a casa prima di farsela tagliare dall’operatore. Si lavorerà solo su prenotazione telefonica o online. Sono banditi giornali e riviste.

Il servizio
Distanza di un metro tra operatore e cliente, conversazione solo ‘allo specchio’ così che il lavoratore rimanga sempre alle spalle del cliente, mantelline guanti e mascherine obbligatorie durante i trattamenti. E tutto quanto utilizzato deve essere monouso. Regole che già l’igiene ed il buonsenso imponevano prima dell’emergenza Coronavirus e che ora diventano più stringenti. E alle quali si aggiunge la necessità di una costante igienizzazione delle mani con gel disinfettanti.

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lunedì, 18 Maggio 2020 - 11:45
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