Esame avvocati, i praticanti bocciano la correzione da remoto degli scritti annunciata da Bonafede


La chiusura di Bonafede alle richieste dei praticanti avvocati di bypassare le prove scritte sostenute nel dicembre 2019 (e non ancora valutate) e di procedere direttamente con l’esame orale non piace ai praticanti. Soprattutto non piace l’idea che la correzione delle prove scritte avverrà da remoto, come sottolineato ieri dal ministro della Giustizia in un Question Time alla Camera dei deputati.

«La correzione telematica degli scritti 2019 appare una proposta del tutto irricevibile giacché non solo il requisito della riunione della commissione appare indefettibile, ma non consentirebbe nemmeno la soddisfazione di quei criteri valutativi alla base dell’esame di abilitazione», si legge in una nota a firma di Claudia Majolo, presidente di Upavv, l’Unione dei Praticanti Avvocato. Si tratta, secondo Majolo, di «un esame di abilitazione assolutamente non meritocratico, che attualmente ‘non risponde a criteri di razionalità e troppo spesso si presta a esiti casuali e non sempre rispondenti agli effettivi meriti degli aspiranti avvocati’ come ebbe a dire lo stesso ministro Bonafede in occasione di un incontro tra Cnf, i Consigli dell’Ordine degli Avvocati e le Unioni Regionali forensi». «Senza contare, poi, – dice ancora la presidente di Upavv – la dilatazione quasi all’infinito dei tempi necessari alla correzione delle prove scritte per arrivare agli orali e concludere così l’elaborato iter professionale dell’abilitazione forense».

«Ancor più oggi, – scrive ancora Majolo – in un Paese ancora così toccato dall’epidemia di Covid-19 che ha sconvolto il mondo intero, un esame di abilitazione strutturato in tre prove scritte e in un successivo colloquio orale all’esito del superamento delle stesse, appare davvero anacronistico». «Mentre negli anni scorsi i colleghi potevano già iniziare a intravedere una luce in fondo al tunnel, – evidenzia la praticante avvocato – per noi è tutto bloccato, rinviato a data da destinarsi. Senza contare, inoltre, la difficile situazione in cui versano le Corti d’Appello del Nord Italia, impossibilitate a riprendere le correzioni dei compiti scritti in virtù di una pandemia sanitaria che appare lungi dall’essere sconfitta».

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giovedì, 28 Maggio 2020 - 15:42
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