Riciclaggio ed estorsione, arrestato l’ex senatore De Gregorio. Fu al centro dello scandalo sulla compravendita dei senatori

sergio de gregorio

L’ex senatore napoletano Sergio De Gregorio, già al centro dell’inchiesta sulla compravendita di senatori che trascinò a processo Silvio Berlusconi, torna nuovamente al centro di una delicata inchiesta: stamattina è stato arrestato nell’ambito dell’operazione ‘Pianeta Italia’ condotta dalla Squadra Mobile di Roma e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina. L’operazione ha portato all’emissione di un’ordinanza nei confronti di 9 persone, accusate a vario titolo di estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio.

Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze restrittive della libertà personale è stata data esecuzione al decreto di sequestro preventivo delle quote sociali, dei conti correnti e del complesso aziendale dei beni facenti parti del patrimonio aziendale di alcune società ed un sequestro di circa 480mila euro.

Sergio De Gregorio, 60 anni, giornalista e politico, è stato il fondatore, nel 2005, del movimento Italia dei Valori, stesso anno in cui abbandonò la direzione de L’Avanti, storico quotidiano socialista. Nel 2007 il patto con Forza Italia, poi il voto di sfiducia a Prodi nel 2008 che fa cadere il Governo di centrosinistra e le nuove politiche del 2008 che De Gregorio affrontò da candidato del Pdl (e divenne senatore). Proprio questo ‘passaggio’ con Berlusconi è divenuto oggetto dell’inchiesta sulla compravendita di senatori sulla quale il 2 luglio del 2018 la Cassazione ha pronunciato l’ultima parola. Come ricostruito dalla procura della Repubblica di Napoli e come successivamente confermato da De Gregorio che decise di rendere ampia confessione, Silvio Berlusconi – che all’epoca del governo Prodi – sedeva all’opposizione fece avere all’allora senatori di Italia dei Valori De Gregorio 3 milioni di euro per passare dal centrosinistra al centrodestra votando la sfiducia al governo prodi nel 2008. Rispetto a questa vicenda De Gregorio fu condannato all’esito di patteggiamento, mentre Berlusconi affrontò un processo che in primo grado si concluse con la condanna: nel 2017 la Corte d’Appello di Napoli, pur confermando la colpevolezza di Berlusconi, dichiarò la prescrizione. Un anno dopo i giudici della quarta sezione della Corte di Cassazione riqualificarono il reato in corruzione impropria, confermarono la responsabilità di Berlusconi ma ratificarono l’intervenuta prescrizione del reato.

E’ stato membro della Commissione Difesa e anche presidente della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, incarico da cui si autosospenderà il 17 aprile 2012 in riferimento all’indagine che lo vede indagato sull’appropriazione indebita di 20 milioni di euro di finanziamenti al quotidiano L’Avanti.

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mercoledì, 3 Giugno 2020 - 09:06
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