Il ‘dl Scuola’ è legge sul filo della decadenza, via libera della Camera: le novità introdotte nel testo

La Camera dei Deputati

Il ‘decreto Scuola’ è legge e la maggioranza di governo può tirare un sospiro di sollievo: se non si fosse riusciti a ottenere il via libera entro oggi, il decreto Scuola sarebbe decaduto e gli imminenti esami di Maturità (le prove orali cominceranno il 17 giugno) sarebbero saltati, mandando nel caos una scuola già messa a dura prova dall’emergenza Coronavirus. Dopo un serrato ostruzionismo delle opposizioni che si trascina da giovedì, la Camera ha approvato il testo con 245 voti a favore, mentre i contrari sono stati 122. Il via libera dal Senato era arrivato il 28 maggio.

Il ‘dl scuola’ disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado, gli investimenti per l’edilizia scolastica, l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti.
. «È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo. Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a Scuola, in presenza e in sicurezza», ha commentato il ministro Lucia Azzolina.

Tra le novità introdotte dal testo e che saranno in vigore dal prossimo anno scolastico c’è il ritorno dei giudizi descrittivi alla Scuola primaria che sostituiranno i voti in decimi. Una successiva Ordinanza del Ministero dell’Istruzione darà alle scuole tutte le indicazioni operative.

Novità anche per i privatisti che sosterranno l’esame del II ciclo nella sessione straordinaria di settembre: in attesa di conseguire il diploma, potranno partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato e ad altre prove previste dalle Università, istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.

Per i precari cambia il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado: questo tema è stato al centro di un braccio di ferro tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico, che alla fine ha ottenuto le correzioni rispetto all’originaria stesura del decreto che fu approvata dal Senato. I docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando di concorso, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile, sarà modificato tenendo conto delle novità introdotte. Le prove si svolgeranno appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno. Ai vincitori di concorso immessi in ruolo nel 2021/2022 che rientrano nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/2021 sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del contratto, anche ai fini dell’anzianità, dal primo settembre 2020.

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sabato, 6 Giugno 2020 - 12:46
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