Carlo Maria Capristo, procuratore di Taranto sino al giorno dell’arresto scattato lo scorso 19 maggio, resta ai domiciliari.
I giudici del Tribunale del Riesame di Potenza hanno respinto la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dall’avvocato Antonella Pignatari. Capristo è accusato accusato in concorso con altre quattro persone (tre imprenditori e un esponente della polizia), tutte ai domiciliari, di tentata induzione indebita per dare o promettere utilità.
I cinque indagati, secondo l’accusa, avrebbero cercato in indurre un pm, all’epoca in servizio a Trani, ad aggiustare e portare avanti un processo per usura. Nei giorni scorsi Capristo ha presentato domanda di pensione, una mossa sulla quale la difesa aveva anche puntato per la scarcerazione per sostenere come non vi fossero più i pericoli di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio.
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lunedì, 8 Giugno 2020 - 19:19
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