Camorra e politica a Sant’Antimo: indagato anche il senatore di Fi Cesaro, arrestati 3 suoi fratelli. Accuse al boss Puca e ai figli

Luigi Cesaro
Luigi Cesaro
di Manuela Galletta

Gli intrecci tra la politica locale e la criminalità organizzata. Gli abusi edilizi non denunciati, gli appalti ‘assegnati’ in nome della logica del ‘piacere’ agli amici degli amici. E’ uno spaccato di inquinamento della gestione della cosa pubblica quello che viene disegnato nelle circa 1500 pagine di ordinanze di custodia cautelare che intorno alle 4 del mattino è entrata di prepotenza nelle case di mezza Sant’Antimo.

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Le misure eseguite (tra carcere, domiciliari e obblighi vari) sono oltre 50 ma gli indagati sono il doppio: complessivamente la Direzione distrettuale antimafia ha messo sotto inchiesta 103 persone e molte di queste sono persone eccellenti. Nella rete degli inquirenti non è finita solo la criminalità organizzata, non sono finiti i clan Puca e Verde che notoriamente si spartiscono la gestione degli affari illeciti in questo comune nell’hinterland di Napoli. Nella rete degli inquirenti sono finiti i volti della pubblica amministrazione locale e pure un politico di rilievo nazionale il cui nome è fortemente legato al territorio di Sant’Antimo. Il senatore di Forza Italia Luigi Cesaro è sotto inchiesta. E il suo destino è nuovamente nelle mani dell’Aula di Palazzo Madama. I pubblici ministeri antimafia Giuseppina Loreto e Antonella Serio, che hanno coordinato l’indagine, hanno avanzato richiesta di custodia cautelare in carcere ma il giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Miranda del Tribunale di Napoli che ha letto e valutato l’inchiesta si è riservata ogni decisione sul conto di Cesaro «all’esito dell’eventuale autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti».

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Se Luigi Cesaro – poche settimane fa colpito dall’inchiesta sull’ex area Cirio – resta indagato a piede libero, ai suoi fratelli è toccata sorte diversa: Antimo Cesaro è finito in carcere, mentre Aniello e Raffaele sono stati posti ai domiciliari. L’accusa è di concorso esterno in associazione di stampo mafioso. Per Aniello e Raffaele Cesaro si tratta di una seconda contestazione di concorso esterno: i due sono già ai domiciliari per questa ipotesi di reato in relazione a presunte infiltrazioni della camorra sul Pip di Marano (è in corso un processo dinanzi ai giudici del Tribunale di Napoli Nord).

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Oltre ai Cesaro nel mirino degli inquirenti sono finiti anche esponenti del Comune. Tra i destinatari di misura e tra chi è indagato a piede libero vi è qualche funzionario del Municipio: uno di questi, peraltro, è già finito al centro della pesantissima relazione di scioglimento del Consiglio comunale di Sant’Antimo per infiltrazione camorristica.
Moltissimi, invece, sono i nomi riconducibili alla criminalità organizzata: ci sono i Puca, dal boss Pasquale ‘o minorenne ai figli Luigi, Lorenzo e Teresa sino ad arrivare al genero Angelo Guarino; c’è Pasquale Verde. A loro è contestato, tra gli altri reati, quello di associazione di stampo mafioso. Torna anche il nome dell’imprenditore edile Francesco Di Spirito, nonché quello del carabiniere Vincenzo Di Marino già coinvolto nell’inchiesta su collusioni tra esponenti malavitosi e alcuni militari dell’Arma che in passato hanno prestato servizio alla tenenza di Sant’Antimo.

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Tutti i destinatari di misura cautelare

Ordinanza di custodia cautelare in carcere

Luigi Abbate
Armando Angelino
Michele Battista
Cesario Bortone
Nello Cappuccio (già consigliere comunale)
Antimo Cesaro
Pietro Ciccarelli
Vincenzo D’Aponte
Giuseppe Di Domenico
Domenico Di Lorenzo
Francesco Pio Di Lorenzo
Raffaele di Lorenzo
Vincenzo Di Marino (maresciallo dei carabinieri)
Francesco Di Spirito
Stefano Fantinato
Raffaele Femiano
Amodio Ferriero
Antonio Ferriero
Giuseppe Garofalo
Antonio Iorio
Pasquale Maggio
Antimo Petito
Camillo Petito
Puca Antimo
Lorenzo Puca
Luigi Puca (classe ’95)
Luigi Puca (classe ’62)
Nicola Puca
Pasquale Puca
Teresa Puca
Alessandro Ranucci
Filippo Ronga
Agostino Russo
Salvatore Saviano
Francesco Scarano
Luigi Schiavone
Claudio Valentino (funzionario del Comune)
Pasquale Verde

Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari
Francesco Bellotti
Filippo Borzacchiello
Francesco Borzacchiello
Arcangelo Cantiello
Aniello Cesaro
Raffaele Cesaro
Corrado Chiariello
Alfredo Di Lorenzo
Luigi Di Lorenzo
Vincenzo Di Lorenzo
Giancarlo Flagiello
Gaetano Golino
Angelo Guarino
Antonio Marciano
Carmine Petito
Francesco Petito
Ferdinando Pedata
Marta Verde

Ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione all’obbligo di firma
Antimo Di Lorenzo
Teresa Pappadia

Interdizione dai pubblici uffici
Vincenzo Tota (maresciallo dei carabinieri)

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martedì, 9 Giugno 2020 - 09:20
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