Politica e camorra, il senatore di Fi Cesaro (indagato): «Esterrefatto, la verifica dei fatti proverà la mia estraneità»

Luigi Cesaro
Luigi Cesaro

«Sono esterrefatto nell’apprendere da notizie di stampa il mio presunto coinvolgimento in pratiche di raccolta del consenso non regolari e addirittura oggetto di ipotizzato accordo con ambienti riconducibili a consorterie criminali». E’ con queste parole che il senatore di Forza Italia Luigi Cesaro commenta l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso che ha spinto la Direzione distrettuale antimafia a chiedere, nei suoi confronti, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

«Nel corso della mia lunga e diversificata esperienza politica ed istituzionale mi sono più volte cimentato in campagne elettorali, da quelle europee a quelle nazionali, provinciali e comunali: sempre il consenso sulla mia persona è stato raccolto in modo assolutamente trasparente ed i suffragi ricevuti sono stati frutto esclusivamente del mio impegno a sostegno delle nostre comunità e della mia nota disponibilità nei confronti dei cittadini – afferma Cesaro – Sono perciò convinto che l’approfondimento dei fatti e l’attenta valutazione delle circostanze in questione permetteranno alla verità di emergere e, come già accaduto nelle precedenti contestazioni che mio malgrado mi hanno coinvolto, i fatti si incaricheranno dì dimostrare la mia assoluta estraneità a qualsiasi addebito. Ed è perciò che con animo assolutamente sereno affronterò anche questa ulteriore prova».

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Sulla richiesta di arresto avanzata dalla procura, il giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Miranda della terza sezione penale del Tribunale di Napoli si è riservata di decidere: ogni determinazione, come si evince nella parte conclusiva delle quasi 1500 pagine di ordinanza di custodia cautelare, sarà assunta a seguito di una eventuale autorizzazione – che va rilasciata dall’Aula del Senato – a consentire l’utilizzo delle intercettazioni ambientali (poche) che hanno consentito di ‘captare’ la viva voce di Luigi Cesaro in occasione della campagna elettorale del 2017 che vide il centrodestra schierare come sindaco Corrado Chiariello e che si concluse con la vittoria, al ballottaggio, di Aurelio Russo candidato del centrosinistra. Contro Cesaro ci sono anche le dichiarazioni di un solo collaboratore di giustizia, Ferdinando Puca, che peraltro si riferiscono a fatti del 2011 sempre relativi alla campagna elettorale. Altri due pentiti, che pure hanno raccontato di un accordo elettorale tra i Cesaro e i Puca, hanno invece chiarito di non avere mai visto il senatore Cesaro e di non avere mai avuto a che fare con lui, additando invece Antimo Cesaro come lo ‘stratega’ delle elezioni.

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martedì, 9 Giugno 2020 - 18:10
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