Giustizia, il laico del Csm Donati alla guida dell’Encj: è il secondo italiano scelto come presidente nella storia della Rete Ue

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Il consigliere laico del Csm Filippo Donati

Eletto per acclamazione il nuovo presidente dell’Encj (European Network of Councils for the Judiciary): Filippo Donati, consigliere laico del Csm, subentra all’olandese Kees Sterk. Resterà in carica due anni. Il consigliere Donati (Movimento Cinque Stelle) era stato designato dal plenum lo scorso 16 aprile alla luce della sua «profonda conoscenza dell’organizzazione dell’Encj e del suo funzionamento»: dal 2018, infatti, Donati fa parte, come rappresentante del Csm, dell’Executive Board dell’Encj.

L’ultima e unica presidenza italiana risale al maggio 2004, quando fu eletto il Consigliere laico Luigi Berlinguer, nel corso della prima assemblea generale in cui fu fondata la ‘Rete’. L’Encj è un’organizzazione europea che unisce gli organi nazionali a sostegno della magistratura e ha l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra i Consigli di giustizia degli Stati membri dell’Unione europea, per favorire uno scambio di esperienza sull’organizzazione e sul funzionamento dei sistemi giudiziari e un effettivo supporto all’indipendenza e alla qualità della giustizia in Europa.

Donati, docente universitario di Diritto costituzionale e avvocato, ha spiegato che il suo mandato «si caratterizzerà per la difesa comune dell’indipendenza della magistratura, per la condivisione delle best practices, oltre che per la trasparenza intesa come accountability dell’attività giudiziaria, e soprattutto per la valorizzazione dell’immagine e della percezione dell’autonomia e indipendenza della magistratura, valore comune da preservare e rafforzare». Sguardo puntato anche sull’efficienza e sullo scambio delle migliori pratiche organizzative a partire dalla digitalizzazione dell’attività giudiziaria, soprattutto alla luce della condivisione dell’emergenza da Covid -19. Il neo Presidente Donati, come tutti i rappresentanti dell’Encj, è intervenuto all’assemblea in collegamento da remoto, dal suo Ufficio a Palazzo dei Marescialli, sede del Csm.

«E’ un grandissimo onore per l’Italia e per il Csm», ha commentato David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. «E’ un momento difficile per l’autonomia e l’autogoverno della magistratura, sotto scacco in alcuni paesi e oggetto frequente di attacchi. Che alla guida dei Consigli di giustizia sia stato chiamato un italiano – ha sottolineato Ermini – è segno dell’alta considerazione di cui gode a livello europeo il Consiglio superiore ed è per tutti noi motivo di autentico orgoglio. Al professor Donati, che saprà esercitare nel migliore dei modi un incarico di grande responsabilità, vanno i miei complimenti e i miei migliori auguri».

giovedì, 11 Giugno 2020 - 10:18
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