Salerno, primario sospeso perché accusato di molestie durante una mammografia. La difesa: «Era solo lavoro»

Ospedale Ruggi
Ospedale Ruggi d'Aragona

E’ partita dalla denuncia di una donna che aveva prenotato una mammografia l’inchiesta che ieri ha portato alla sospensione dal servizio di Mattia Carbone, il primario di radiologia dell’ospedale Ruggi D’Aragona. Condividendo le conclusioni della procura della Repubblica di Salerno, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale salernitano ha spiccato un’ordinanza di custodia cautelare di sospensione dall’attività per la durata di un anno e analoga misura è stata adottata ieri pomeriggio dalla direzione del Ruggi.

Secondo la denuncia sporta alla 40enne, Carbone – nonostante il suo ruolo dirigenziale – si sarebbe reso disponibile ad effettuare personalmente la visita consistita in un esame radiologico. Al termine di questo esame, Carbone ha voluto palpeggiare il seno della donna per verificare la presenza di noduli. La 40enne è stata messa in «condizione di soggezione psicologica», dicono gli inquirenti. Da qui è partita l’indagine che ora vede Carbone sotto inchiesta. Gli investigatori stanno raccogliendo la testimonianza anche di altre pazienti del medico per capire se siano verificati altri episodi. Dal canto suo il primario affida ai suoi legali le prime dichiarazioni, dichiarazioni di innocenza. «Il nostro assistito si protesta innocente e totalmente estraneo ai fatti. Egli contesta la ricostruzione svolta dalla denunciante e rivendica che tutti gli atti da lui compiuti erano finalizzati esclusivamente a ragioni di natura medica», spiegano gli avvocati Federico Conte e Laura Toriello.

«Riteniamo necessari tempestivi approfondimenti investigativi – dichiarano i due avvocati – per fare totale chiarezza, e in modo rapido, sulla denuncia di una paziente. Nessun abuso, nessuna violenza si sono compiuti ai danni della signora, ma solo regolari manovre di natura diagnostica, nell’ambito di una visita medica. Sconcerta che si calpesti in modo così brutale la reputazione e l’onorabilità di uno stimato professionista, che viene catapultato in una vicenda dal duro impatto professionale ed esistenziale sulla base di accuse generiche e non dimostrate. Per questo ci rivolgeremo subito al Tribunale del Riesame».

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giovedì, 11 Giugno 2020 - 12:13
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