Dopo un anno e cinque mesi di carcere, l’ex giudice Michele Nardi – al centro dello scandalo giudiziario su procedimenti aggiustati in cambio di soldi quando era in servizio a Trani – ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il Tribunale di Lecce ha infatti accolto la richiesta dell’avvocato Domenico Mariani alla luce del fatto che il dibattimento a carico di Tardi è in corso e i testimoni più importanti della pubblica accusa sono stati ascoltati.
Sulla scorta di questo ragionamento il Tribunale di Lecce ha concesso i domiciliari anche al poliziotto Vincenzo Di Chiaro (difeso dall’avvocato Tiziana Tandoi), pure lui detenuto in carcere – come Tardi – dal 14 gennaio dello scorso anno. Entrambi rispondono di corruzione in atti giudiziari. La procura aveva dato parere negativo alla scarcerazione.
Sia Nardi che Di Chiaro – secondo la procura di Lecce – avrebbero fatto parte di un sistema che avrebbe dirottato indagini e processi a carico di imprenditori, in cambio di tangenti pagate ai magistrati. Oltre a Nardi, sono stati coinvolti nell’inchiesta anche l’ex pm Antonio Savasta (ai domiciliari dal marzo 2019) e il collega Luigi Scimé. Questi ultimi due hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato mentre Nardi, Di Chiaro e altre tre persone sono imputati nel processo dibattimentale che riprenderà il 22 giugno.
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venerdì, 19 Giugno 2020 - 19:31
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