Caos alla Camera, Sgarbi paragona l’Anm a un’associazione mafiosa e poi insulta una collega. Espulso dall’Aula

La Camera dei Deputati

Caos alla Camera in occasione delle dichiarazioni di voto sul ‘dl intercettazioni’ che si avvia verso la conversione in legge. Vittorio Sgarbi prima definisce l’Associazione nazionale magistrati «un’associazione mafiosa», poi inveisce contro la deputata di Fi Giusi Bartolozzi interviene in difesa della magistratura e infine viene espulso dal presidente della Camera di turno Mara Carfagna.

Il clima si infiamma quando Sgarbi, aderenti al gruppo Misto, si sofferma sullo scandalo che sta attraversando la magistratura: il deputato definisce l’inchiesta di Perugia «la nuova Tangentoli dei magistrati, ‘Palamaropoli’» e chiede di «aprire una commissione d’inchiesta urgente contro la criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio dei criminali, ricordando che Cossiga chiamava l’Associazione Nazionale Magistrati un’associazione mafiosa. Il Csm ha tradito la sua funzione». Parole molto forti.

Subito dopo interviene Giusi Bartolozzi che difende la magistratura, ma Sgarbi inizia ad urlare contro la collega. Il presidente della Camera Mara Carfagna inizia a riprendere Sgarbi ma alla fine è costretta ad espellerlo dall’Aula: «Lei non può insultare i colleghi», dice la Carfagna. Ma Sgarbi, rimasto in Aula, continua, tanto che Carfagna insiste: «Lei ha scambiato quest’Aula per uno spettacolo. Lei non può continuare a dire parolacce e insultare i colleghi», invitando gli assistenti parlamentari a far eseguire il provvedimento di espulsione. Nell’Aula intanto si alza il coro ‘Vergogna’. In seguito Carfagna chiarisce che l’espulsione di Sgarbi è dovuto all’aver pronunciato «parole irripetibili nei confronti di Bartolozzi e anche della presidenza. È inaccettabile ascoltare in quest’Aula degli insulti ripetuti nei confronti di una donna».

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giovedì, 25 Giugno 2020 - 15:17
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