Il magistrato Maresca insiste: «Imprese in crisi, arrivare prima che la camorra metta le mani sulle aziende» | Il dibattito

Il magistrato Catello Maresca (foto Kontrolab)

«L’Italia sta attraversando un periodo molto particolare. Purtroppo, mi sembra che si stia creando una pesante frattura tra le imprese che riescono a fronteggiare i ritardi dello Stato e una consistente parte di attività commerciali e imprenditoriali che invece questa crisi non riesce ad affrontarla. È una situazione già grave di per sé, ma resa ancor più pericolosa dal fatto che in questo contesto la criminalità organizzata prospera, trovando terreno fertile per le sue attività».

Catello Maresca, oggi sostituto procuratore generale a Napoli e negli ultimi dieci anni in forza alla Direzione distrettuale antimafia partenopea, torna a lanciare l’allarme dell’ingerenza della criminalità organizzata nei tessuti imprenditori duramente colpiti dalla crisi da Coronavirus. «Le organizzazioni malavitose hanno liquidità, che è proprio quello che manca oggi a chi opera nelle attività di impresa a causa dei ritardi della politica – insiste Maresca – La tentazione di rivolgersi a strutture criminali è forte e questo si traduce nella crescita esponenziale di alcuni fenomeni illegali, in primis quello dell’usura. In questo contesto, il ruolo di tutti quelli che operano nella legalità, in primis i professionisti, è fondamentale. Bisogna agire in fretta: dobbiamo arrivare prima noi di loro, e possiamo farlo soltanto mettendo in campo tutte le nostre competenze e un lavoro sinergico».
L’intervento del magistrato ha scandito il webinar “Novità conseguenti al periodo emergenziale in materia di crisi d’impresa”, organizzato dall’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Ungdcec) sulla piattaforma Zoom.

«I commercialisti nell’ultimo periodo sono stati attaccati da più parti: ci hanno definito complici delle organizzazioni malavitose, dimenticando che siamo uno dei pochissimi presidi di legalità su tutto il territorio nazionale», evidenzia Matteo De Lise, presidente Ungdcec. «Abbiamo gli strumenti per supportare le imprese e lavorare con i giudici per garantire la legalità. A tutti offriamo la nostra disponibilità per cercare insieme le soluzioni che possano riportare un minimo di serenità economica e finanziaria a quegli imprenditori, e sono diverse migliaia, travolti dalla pandemia», aggiunge De Lise.

Francesco Fimmanò, professore ordinario di Diritto Commerciale – Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, esprime invece «grande preoccupazione per la situazione attuale. Ma l’emergenza può essere anche un’opportunità, se affrontata nel modo giusto. Non dimentico che il ventennio post Seconda guerra mondiale è stato quello più lucente per l’economia italiana, che visse un boom senza eguali. Servono investimenti pubblici e bisogna mettere da parte l’opportunismo e il piccolo interesse per favorire la ripresa dell’intero sistema Paese».

Al webinar hanno preso parte Ettore Perrotti, presidente Odcec L’Aquila e Sulmona; Francesco Puccio, presidente della commissione Ungdcec “Diritto della crisi”; Fabrizio Abbate, presidente della commissione Ungdcec “Diritto penale dell’economia e custodia e amministrazione giudiziaria di beni e aziende sotto sequestro”; Alessandro Parrotta, professore titolare dell’insegnamento in Diritto della Cooperazione Internazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi eCampus; Livia De Gennaro, giudice delegato Tribunale di Napoli; Pasquale Prisco, dottore commercialista in Napoli; Enrico Lombardo e Sonia Mazzucco, componenti di giunta Ungdcec.

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giovedì, 2 Luglio 2020 - 12:44
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