Condannare all’ergastolo il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, considerato dalla Dda un esponente della cosca Piromalli di Gioia Tauro, per l’omicidio dei due carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, uccisi il 18 gennaio 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio, e dei tentati omicidi ai danni di altre due pattuglie dell’Arma tra il 1993 e il 1994: è la richiesta avanzata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri al processo «’Ndrangheta stragista».
Graviano e Filippone sono accusati di essere stati i mandanti di quegli agguati. Dopo tre anni di processo e dopo aver sentito centinaia di testimoni, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo ha concluso la sua requisitoria, durata cinque udienze, e nei prossimi giorni depositerà una memoria finale in cui ha ricostruito l’attività di indagine che nel 2017 ha portato all’ordinanza di custodia cautelare a carico di Giuseppe Graviano, già ergastolano, e di Rocco Santo Filippone. Oltre al procuratore Bombardieri, per la conclusione della requisitoria, a Reggio Calabria è arrivato anche il suo predecessore, Federico Cafiero de Raho, attuale Procuratore nazionale antimafia.
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venerdì, 10 Luglio 2020 - 17:10
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