Camorra, beni e conti correnti per 4 milioni di euro confiscati a imprenditore dei Casalesi

Dia
L'operazione effettuata dalla Dia (foto Kontrolab)

Beni per 4 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Napoli all’imprenditore edile di Aversa Francesco Grassia, 75enne ritenuto colluso con il clan dei Casalesi e vicino alla fazione di Michele Zagaria. All’uomo sono stati confiscati beni immobili e mobili e rapporti finanziari tra cui un conto corrente cifrato aperto presso un istituto di credito del Principato di Monaco del valore di 300mila euro (nel 2011).

Dei legami di Grassia con i Casalesi hanno parlato diversi collaboratori di giustizia del clan e sono emersi in alcune importanti indagini in cui Grassia è rimasto coinvolto, come quelle relative all’importazione di armi dalla ex Jugoslavia (tra cui fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati), un business che ha visto i Casalesi in prima fila dalla metà degli anni Novanta; sempre nella stessa decade, Grassia incappò in un’altra indagine da cui era emerso l’acquisto, da parte di una società facente capo al costruttore e ad altri soggetti, di un complesso immobiliare sito ad Aversa, l’ex ‘fabbrica Della Volpe’, ad un prezzo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato, a testimonianza – ritengono gli inquirenti – della capacità di intimidazione derivante dall’appartenenza al clan dei Casalesi.

Nel giugno del 2000, Grassia fu inoltre arrestato con l’accusa di aver fornito appoggio logistico agli affiliati, nascosto armi, riscosso proventi di estorsioni e reinvestito illeciti profitti delle attività del clan. Infine nel 2018, l’imprenditore fu fermato all’isola de La Maddalena (Sassari) in esecuzione di un provvedimento di cattura internazionale emesso dall’Autorità giudiziaria del Principato di Monaco, perché ritenuto responsabile di riciclaggio di denaro.    Qui, in una banca, aveva aperto un conto cifrato sul quale avrebbe riciclato i soldi del clan. Un colletto bianco che per la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha emesso il decreto di confisca definitiva, sarebbe persona dalla “pericolosità qualificata”, in quanto da sempre al servizio dell’organizzazione camorristica.

Leggi anche:
– 
Recovery Fund, l’Ue trova l’accordo dopo un negoziato record. All’Italia 209 miliardi di euro, è la somma più alta
– 
Droga e mafia, 15 arresti a Palermo: il traffico di droga serviva a sostenere economicamente il clan
– 
Camorra in Emilia Romagna, 8 arresti: le mani dei Casalesi e del clan Sarno su ristoranti e sale scommesse
– 
Donna delle pulizie uccisa con colpo alla nuca sulla sponda del Po, ex assessore condannato a 25 anni in Appello
– 
Giustizia, omicidio stradale e riforma dell’articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario nell’agenda del Governo
– 
Ritorno in classe in sicurezza, indetta una gara europea per la fornitura di 3 milioni di banchi monoposto
– 
‘Ndrangheta, blitz tra Italia e Svizzera: 75 arresti. Colpite le storiche cosche di Lametia e Vibo
– 
Scambio elettorale politico-mafioso e corruzione elettorale, arrestato il sindaco di Marigliano Antonio Carpino

martedì, 21 Luglio 2020 - 11:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA