«La sua canzone è un inno alla camorra»: neomelodico condannato ad un anno e quattro mesi

Tribunale di Napoli

La sua canzone è stata considerata un inno alla camorra e ad un boss, nel frattempo deceduto, del clan Birra Iacomino. Una istigazione a delinquere. Per questo motivo, come scrive oggi il quotidiano “Il Mattino”, il cantante neomelodico Nello Liberti è stato condannato in primo grado ad un anno e quattro mesi dal tribunale di Napoli. Il brano intitolato “O capoclan” è stato composto nel 2004.

Un testo in cui si raccontava che il capoclan era un uomo serio e dalla decisioni giuste, che non sbaglia e che non poteva essere lontano dalla famiglia e dalla libertà «con i guagliun» che stanno fuori ad aspettarlo. Nel videoclip, mandato in onda sia da alcuni emittenti locali che sulla rete, si rappresentavano gli spostamenti di un boss latitante. Ma nella clip, in veste di attori, sarebbero stati reclutati anche alcune presunti affiliati del clan Birra-Iacomino, che per anni è stato egemone in alcuni comune della zona vesuviana.

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venerdì, 24 Luglio 2020 - 18:39
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