Carabinieri arrestati a Piacenza, interrogatori e lacrime: c’è chi si difende. Oggi tocca al «vertice del sistema»

Carabinieri

Seguendo il tag – presente in coda all’articolo – “carabinieri arrestati piacenza” sarà possibile accedere a tutti gli articoli sin qui pubblicati sull’inchiesta


I primi interrogatori. Le lacrime di qualcuno, la strenua difesa di qualche altro. Il fascicolo di inchiesta sul ‘malaffare’ nella caserma Levante a Piacenza si arricchisce della pagina degli interrogatori di garanzia. Ieri i primi colloqui con il giudice per le indagini preliminari Luca Milani che ha disposto il carcere per cinque militari dell’Arma e i domiciliari per il comandante di stazione, tutti subito sospesi dall’Arma.

L’appuntato Angelo Esposito è tra quelli che ha respinto le accuse. E’ persino scoppiato a piangere: «Mi è caduto il mondo addosso», ha detto al gip. Il suo avvocato, Pierpaolo Rivello, ha sottolineato che il suo assistito «non pensava ci fosse del marcio dentro la caserma, ha partecipato a perquisizioni e altre operazioni, convinto che tutto fosse legittimo». Sulla stessa linea anche Daniele Spagnolo, che ha sottolineato essersi limitato a fare «quello che mi dicevano di fare, senza sapere cosa c’era a monte». Spagnolo ha fornito ampi chiarimenti rispetto ad ogni contestato e ha indicato il ruolo che aveva e quello che aveva visto.

Oggi tocca all’appuntato Giuseppe Montella, originario di Pomigliano d’Arco, considerato dagli inquirenti e investigatori al vertice della piramide di quel sistema criminale che era stato messo in piedi nella stazione dei carabinieri. Un personaggio che, dice il gip nell’ordinanza, era convinto di poter tenere «qualunque tipo di comportamento, vivendo al di sopra della legge e di ogni regola di convivenza civile». Dopo Montella, davanti al gip compariranno Salvatore Cappellano, il militare che il giudice definisce «l’elemento più violento della banda di criminali», e Giacomo Falanga, il carabiniere che appare in una foto con Montella e due presunti spacciatori mentre tengono in mano mazzette di soldi. I due, assieme a Montella, erano soliti ricompensare gli spacciatori che fornivano informazioni, ha scritto tra l’altro il giudice nell’ordinanza, con della droga che era custodita in caserma, in un contenitore chiamato “scatola della terapia”. «Il mio assistito – ha detto l’avvocato di Falanga Daniele Mancini – ha partecipato agli arresti ma non sapeva nulla di quello che c’era dietro». (Seguiranno aggiornamenti su altri interrogatori: Carabinieri arrestati a Piacenza, uno dei militari al gip: «La foto coi soldi? Denaro del Gratta e Vinci. Niente pestaggio»)

Leggi anche:
– Inchiesta camici in Lombardia, Fontana iscritto nel registro degli indagati
– Campania, multa di 1000 euro a chi è senza mascherina al chiuso. Quarantena per chi rientra dall’estero
– Appalti irregolari a Cosenza: a giudizio l’ex governatore Oliverio (Pd) e altri 14. Non luogo a procedere per Occhiuto (FI)
– 
Bomba d’acqua su Milano, esonda il fiume Seveso: caos e danni ma nessun ferito
– Avvocati, l’odissea dei praticanti: 7 mesi senza notizie sugli esiti degli scritti. Pronta un’interrogazione parlamentare
– 
Blitz contro lo spaccio di shaboo, la potente droga sintetica che rende insonni e deforma il viso: 8 arresti a Roma

sabato, 25 Luglio 2020 - 13:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA