Aste giudiziarie truccate, 16 arresti in Calabria. Tra gli indagati anche avvocati e commercialisti

Guardia di Finanza

Un accordo sottobanco, cementato da un giro di soldi, per indirizzare le aste giudiziarie sulla vendita di beni mobili e immobili nel territorio di Corigliano-Rossano. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta “White Collar” coordinata dalla procura di Castrovillari. Sotto inchiesta sono finiti 48 persone (tra le quali avvocati e commercialisti nonché un dipendente dell’Ufficio del Giudice di Pace di Corigliano), 16 delle quali sono state arrestate. In particolare nove indagati sono stati trasferiti in carcere: Giuseppe Andrea Zangaro, Giorgio Alfonso Le Pera, Carmine Placona’, Alfonso Cesare Petrone, Luisa Faillace, Giovanni Romano, Carlo Cardile, Carlo Plastina e Antonio Guarino. Altri sette sono stati posti ai domiciliari: Francesca De Simone, Antonio Aspirante, Vincenzo Anania, Patrizia Stella, Alfredo Romanello, Luigina Maria Caruso e Rocco Guarino. Tra i colpiti da misura di custodia cautelare in carcere vi è anche un 55enne, residente a Cassano all’Ionio, con precedenti e coinvolto in un’operazione della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrina Forastefano, il quale avrebbe minacciato soggetti interessati alle aste ottenendo la loro rinuncia alla partecipazione. 

L’inchiesta, condotta dai pm Luca Primicerio e Simona Manera, contesta agli arrestati vari reati, fra i quali associazione per delinquere finalizzata alle turbative d’asta, corruzione in atti giudiziari, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. 

Secondo le risultanze dell’indagine avviata nel 2017, una delle principali modalità adottate dai sodali per utilizzare notizie coperte dal segreto d’ufficio, è consistita nell’ottenere, tramite curatori fallimentari compiacenti o professionisti delegati, la possibilità (prevista dalle modalità di funzionamento del sistema delle aste telematiche) di consultare anzitempo i bonifici cauzionali accreditati dai soggetti interessati all’asta sul conto della procedura, così venendo a conoscenza delle offerte che sarebbero state presentate e dei nominativi degli offerenti, in modo da poterli poi avvicinare con l’intento di raggiungere un illecito accordo, ovvero dissuaderli dal partecipare all’asta. Fondamentali si sono rivelate le figure di un avvocato procacciatore dei clienti interessati a partecipare alle aste e di un dottore agronomo con il ruolo di individuare fisicamente i terreni oggetto delle procedure esecutive. L’organizzazione incassava il 3-4% sul valore del bene, mentre 400 euro andavano ai professionisti che istruivano la pratica. 

Leggi anche:
 Coronavirus, 7 migranti positivi nel centro di accoglienza di Villa Literno. Altri due casi in provincia di Caserta
– 
Fiumicino, sequestrato un cantiere navale: i finanzieri hanno scoperto che era adibito a discarica abusiva
– 
Coronavirus, scoperto riciclaggio da 120 milioni di euro: 12 arresti
– 
Potenza, tifoso investito dai supporter della squadra rivale: 16 misure cautelari, 4 ultrà finiscono ai domiciliari
– 
Cento migranti in fuga dal centro di accoglienza di Caltanissetta: 80 rintracciati, sono tutti negativi al Covid-19
– 
Roma, giù dalla terrazza del Pincio dopo una lite con fidanzata: volo di 15 metri, muore un 21enne 
– Coronavirus, +255 casi in Italia, in Campania trend in crescita. Niente mascherina: multe anche a Ischia

lunedì, 27 Luglio 2020 - 13:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA