Esplosione a Beirut, c’è il rischio chimico: vigili del fuoco italiani partiti per il Libano. I morti salgono a 135, primi arresti


Gli ospedali sono un campo di battaglia. I feriti nella violenta esplosione di ieri pomeriggio nel porto di Beirut in Libano hanno ormai sfondato quota 5mila. Sale anche il numero dei morti, che – alle 18.26 ore italiane – arriva a 135 come riferito dal canale all news libanese Al Manar TV. Ma il bilancio è sempre provvisorio: ci sono dispersi e le condizioni di moltissimi feriti è assai grave. A preoccupare però non è solo la stima delle vite umane perse ma il rischio chimico provocato dalla violenta esplosione che ha disintegrato la zona del porto della capitale libanese. La zona fieristica di fronte al porto, altro fiore all’occhiello della Beirut ricostruita dopo la guerra civile (1975-90), è un tappeto di lamiere a terra, come carte da gioco spazzate via da una folata di vento.

Adesso è il momento di capire i danni provocati nell’area. L’Italia darà il suo contributo e ha disposto l’invio di un team di 14 esperti dei Vigili del Fuoco. Gli specialisti del Corpo Nazionale, che saranno guidati dalla Team Leader Stefania Fiore della direzione centrale Emergenza del dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, provengono dalla direzione centrale Emergenza (1 unità) e dalle direzioni regionali di Lazio (2 unità), Piemonte (1 unità), Lombardia (3 unità), Toscana (1 unità) e Veneto (5 unità). Il team opererà con dotazioni speciali in grado di rilevare le sostanze pericolose a livello ambientale e di verificare la sicurezza delle strutture rimaste in piedi.

Intanto hanno preso il via le indagini per accertare le cause dell’esplosione. Se il governo libanese insiste sull’incidente, dagli Usa lanciano il sospetto dell’attentato. L’unica certezza, al momento, è che il governo guidato da Hassan Diab ha deciso di porre agli arresti domiciliari l’intera amministrazione del porto di Beirut. Tutti i dirigenti dell’autorità portuale, in carica dal 2014 (quando è stato sequestrato  il carico di nitrato d’ammonio conservato nel deposito esploso ieri) rimarranno ai domiciliari fino a quando non sarà stabilita la responsabilità di ciò che è accaduto ieri. Questa decisione è stata presa in una riunione di emergenza del Consiglio dei ministri. L’esecuzione è stata affidata all’esercito libanese.

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mercoledì, 5 Agosto 2020 - 19:16
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