Marò, ultimatum dell’India: caso chiuso quando l’Italia ricompenserà i familiari dei pescatori uccisi

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«Il caso dei marò italiani sarà chiuso solo quando l’Italia ricompenserà le famiglie dei pescatori uccisi al largo del Kerala nel 2012». Lo ha detto la Corte Suprema Indiana. «Lasciamo che l’Italia paghi, solo allora autorizzeremo il ritiro dell’accusa», ha dichiarato ai media indiani il procuratore Sharad Arvind Bobde. A inizio luglio il Tribunale arbitrale dell’Aja ha stabilito che la giurisdizione del caso che vede coinvolti i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone spetta all’Italia e non all’India mettendo fine ad una controversia durata otto anni.

L’Aja ha anche stabilito che l’Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà quindi compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano. La Corte Suprema deve recepire la sentenza ma oggi fa sapere che «fino a quando non parlerà con le famiglie delle vittime» non autorizzerà il passaggio di consegne. «Portateci gli assegni qui», ha detto senza giri di parole il procuratore.

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venerdì, 7 Agosto 2020 - 16:45
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