Caso bonus, l’autodenuncia dell’avvocato consigliere comunale: «L’ho chiesto anche io perché ne avevo bisogno»

rosario piccioni
Rosario Piccioni

«Di professione faccio l’avvocato, non il politico. E del bonus avevo bisogno perché non ho avuto introiti». Rosario Piccioni è il giovane consigliere comunale di Lametia Terme che ha deciso, come altri colleghi in Italia, di ‘autodenunciarsi’. E’ tra quei duemila amministratori locali indicati da fonti Inps come percettori del bonus di 600 euro stanziati a pioggia nel periodo del lockdown. Lo ammette, rivendicando di averlo dovuto fare perché ne aveva bisogno, perché non vive di politica ma è avvocato e, nel periodo dell’emergenza, non ha potuto come tanti altri colleghi, ricevere clienti e fatturare.

Piccioni si sfoga su Facebook: «Come spesso accade si tende a mettere tutti in un unico calderone e a fare di tutte le erbe un fascio – scrive – Mi chiedo e vi chiedo: come si fa ad accostare e a mettere sullo stesso piano i Parlamentari, che ricevono un’indennità di oltre 12.000,00 euro mensili, i Presidenti di Regione, gli Assessori e i Consiglieri regionali che ricevono un’indennità pari o comunque di poco inferiore rispetto a quella dei Parlamentari, con tantissimi consiglieri comunali e amministratori locali che invece fanno politica per passione e ricevono una somma legata alle presenze nelle commissioni consiliari che nella maggior parte dei casi ammonta a poche centinaia di € mensili?».

Poi spiega la sua situazione: «Ho chiesto e ottenuto, così come 142.000 avvocati in Italia, il bonus professionisti legato al Covid19 semplicemente perché ne avevo diritto e ne avevo bisogno. 600 euro  per il mese di marzo e 600 euro per il mese di aprile. E non me ne vergogno: perché di professione faccio l’avvocato e non il politico!!! E lo sanno tutti che anche la giustizia, così come tanti settori, nei mesi di marzo e aprile è stata completamente paralizzata e noi avvocati non abbiamo lavorato: non abbiamo svolto cause e non abbiamo potuto ricevere clienti».
«Inoltre per quanto riguarda la carica istituzionale di consigliere comunale gli atti ufficiali e i documenti sono chiari: nei mesi di marzo e aprile il sottoscritto non ha ricevuto alcun emolumento da parte del Comune di Lamezia Terme». «Dunque – conclude – se c’è qualcosa per cui indignarsi, e mi indigno anche io, è che chi guadagna centinaia di migliaia di € all’anno decida di fruire di ammortizzatori sociali nonostante abbia una indennità mensile a doppia cifra. Basta con l’ipocrisia e basta soprattutto con le generalizzazioni».

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martedì, 11 Agosto 2020 - 11:54
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