Sarà l’autopsia a svelare le cause della morte di Viviana Parisi, la dj 43enne trovata senza vita nei boschi di Caronia, nel Messinese, a otto giorni dalla scomparsa avvenuta dopo un banale incidente d’auto lungo l’autostrada a cento chilometri dalla sua abitazione a Venetico, in provincia di Messina. L’esame autoptico si svolgerà questa mattina all’ospedale di Messina, l’esito è atteso con particolare attenzione dagli inquirenti perché collegato alle ricerche di Gioele, il figlio della donna, scomparso con lei ormai 8 giorni fa e che sembra essersi volatilizzato. Forze dell’ordine, volontari, cani molecolari, droni battono palmo a palmo la zona senza trovare alcuna traccia lungo un perimetro di 400 errati.
Ieri pomeriggio Mariella Mondello e il padre, rispettivamente cognata e suocero di Viviana sono andati nel ‘quartier generale’ delle ricerche, in una stazione di servizio Ip a poco meno di due chilometri dal luogo del ritrovamento del corpo, irriconoscibile, di Viviana. Parlando con gli inquirenti e con i soccorritori, la cognata ha ribadito che Viviana non avrebbe mai abbandonato il suo bambino.
Ieri c’è stato un vertice in Prefettura a Messina, con gli inquirenti e i soccorritori, nel corso del quale è stato deciso che le ricerche si potrebbero estendere anche in altre zone, oltre ai 400 ettari attorno al bosco in cui è stata trovata la donna, con il corpo sfigurato. Ecco perché è importante l’esito dell’autopsia. Perché se la deejay dovesse essere stata uccisa, cosa che al momento non viene esclusa, il bimbo potrebbe essere stato portato via. A quel punto, le ricerche dovranno essere ampliate in altre zone. Ma se Viviana Parisi si fosse uccisa, che è l’ipotesi più plausibile, secondo gli inquirenti, allora le ricerche proseguiranno in una zona ancora più ampia.
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martedì, 11 Agosto 2020 - 09:52
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