I resti di un corpicino martoriato, un indumento da bambino. Il ritrovamento nella radura del bosco nei pressi dell’autostrada Messina- Palermo, a poca distanza dal luogo in cui è stato trovato il cadavere di Viviana Parisi. Tutto riconduce al figlio di 4 anni Gioele Mondello sebbene, hanno precisato gli inquirenti che da ore sono sul luogo del ritrovamento, servirà fare il test del Dna per capire se si tratti proprio del bimbo. Al momento però si sbilanciano, secondo i ricercatori al 99% si tratterebbe di lui. Il suo cadavere, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, è martoriato, appare dilaniato dagli animali che forse lo hanno trascinato in quella radura.
Questa mattina, durante la massiccia campagna di ricerche di Esercito, forze dell’ordine e volontari nelle campagne di Caronia, la segnalazione da parte di un carabiniere in congedo che aveva risposto all’appello del padre del bimbo Daniele di intensificare le ricerche. Sul posto il procuratore di Patti, poi intorno alle 13,30 una prima conferma: «Le tracce ritrovate portano al 99% a Gioele». Quanto appare certo è che il corpicino era poco distante dal luogo in cui è stato rinvenuto nei giorni scorsi il corpo di Viviana Parisi, a 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo su cui la donna aveva avuto un incidente in galleria dopo il quale era sparita nel nulla.
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Era il 3 agosto scorso. Viviana, dj di 43 anni, era nella sua auto. Aveva detto al marito di dovere andare in un centro commerciale vicino casa, a Venatico nel Messinese, ma al momento dell’incidente si trovava a 100 km dalla sua abitazione. Forse, è emerso, andava verso la Piramide della Luce, un luogo mistico a Motta d’Affermo, in provincia di Messina, realizzata nel 2010 dallo scultore Staccioli e commissionata dall’imprenditore Antonio Presti, che ogni anno a giugno ospita la cerimonia «del trionfo sul buio». Forse voleva raggiungere quel luogo in preda a un delirio religioso, lo stesso che alcuni certificati medici rinvenuti nella sua auto, e di cui hanno riportato notizia alcune agenzie di stampa, la affliggeva da quando era iniziata la quarantena. Un periodo che l’aveva provata.
Quella mattina era in auto col piccolo Gioiele quando, sotto una galleria, ha urtato un furgoncino, si è fermata e poi, visibilmente agitata secondo le testimonianze, ha scavalcato un guardrail e si è allontanata; con sé aveva Gioele, che non sembrava aver riportato ferite dopo l’incidente. Da allora si sono perse le sue tracce, solo cinque giorni dopo è stato rinvenuto il cadavere sotto un traliccio. L’esame autoptico non ha chiarito le cause della morte: dall’omicidio al suicidio all’incidente, all’aggressione di cani inferociti, la Procura non esclude al momento ipotesi. Oggi la notizia del rinvenimento del corpicino che lascia pensare si tratti di Gioele. Un epilogo drammatico per una storia che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia intera.
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mercoledì, 19 Agosto 2020 - 15:23
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