Tracce di sangue nell’appartamento di Crema in cui si sospetta che Sabrina Beccalli sia stata uccisa da Alessandro Pasini. C’è una prima svolta nel caso della 39enne scomparsa nel nulla da Ferragosto, del cui corpo, nonostate le ricerche degli ultimi giorni, non c’è ancora traccia. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Ris in quell’abitazione (della ex fidanzata dell’uomo che era in ferie in Sicilia, ignara del dramma che si stava consumando a casa sua), sarebbero state individuate in bagno e soprattutto sul pianerottolo tracce di sangue, poi lavate. L’amico Alessandro, con cui avrebbe trascorso le ore precedenti la scomparsa, è stato fermato con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere.
Le analisi del Ris rischiano di appesantire il quadro accusatorio nei confronti di Pasini, 45 anni, precedenti per spaccio di droga, rapina, resistenza, e una «indole indubbiamente violenta» secondo il gip di Cremona Giulia Masci che sabato ha stabilito per lui la custodia in carcere, attribuendo a Sabrina Beccalli l’urlo «Aiuto aiuto no» udito da una vicina di casa. L’elemento del sangue era stato collocato sulla scena dallo stesso Pasini, assistito dall’avvocato Paolo Sperolini, venerdì nell’interrogatorio di garanzia: ha ammesso di aver consumato cocaina ed eroina con l’amica, di aver provato, senza riuscirci, ad avere un rapporto sessuale, riferendo poi di essersi addormentato e, svegliato da un rumore, di averla trovata in bagno, riversa sul bordo della vasca, con naso e bocca ricoperti di sangue, morta di overdose. L’uomo ha anche raccontato di aver pulito l’appartamento e poi, dopo pranzo, di aver portato via il corpo a bordo dell’auto dell’amica, lasciata in località Vergonzana e poi data alle fiamme in serata. Dentro l’auto carbonizzata, però, c’era solo la carcassa di un cane di media taglia, secondo le analisi di due veterinari interpellati nelle indagini coordinate dal pm di Cremona Lisa Saccaro, e contestate dalla difesa di Pasini, che chiede nuovi esami tecnico-scientifici sui resti genetici.
La convinzione degli investigatori è che l’indagato si sia disfatto del corpo per cancellare le prove di un atto violento. Si cerca anche in un cascinale abbandonato non lontano da casa sua e per fare luce su quanto successo quella notte, la Procura ha anche disposto per domani un accertamento tecnico irripetibile sull’iPhone di Pasini (ha fornito il codice d’accesso), affidato a un consulente tecnico. La Procura valuta anche se indagarlo per crollo di costruzioni, poiché il quarantacinquenne ha tagliato un tubo del gas con la dichiarata intenzione di far saltare in aria l’appartamento, e quattro giorni dopo solo l’intervento dei Vigili del fuoco ha evitato una strage
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martedì, 25 Agosto 2020 - 08:58
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