Mascherine, banchi, mensa, febbre e help desk: tutto quello che serve sapere sul ritorno in classe ai tempi del Covid


Mascherina in classe, temperatura corporea misurata a casa dai genitori, banchi monoposto e help desk nelle scuole. Mancano poco più di 20 giorni all’inizio della scuola, fissato per il 14 settembre, e l’Italia si prepara ad affrontare il più grande e complesso banco di prova rispetto all’emergenza Coronavirus. Dopo sei mesi di stop e videolezioni, alunni, studenti e insegnanti sono pronti a tornare in classe ma troveranno, almeno sulla carta, un mondo di regole da rispettare per evitare che la socialità e la promiscuità delle classi e degli ambienti comuni negli istituti scolastici divengano occasione di facile propagazione del virus. Nelle ultime settimane si è assistito a un estenuante tira e molla tra ministro Azzolina, esperti del Comitato tecnico scientifico, virologi, opinione pubblica, sull’opportunità di alcune iniziative: dalle mascherine ai banchi monoposto. Allo stato, e alla vigilia del primo suono della campanella nell’era del Coronavirus, ecco quali sono le regole ‘ferme’ a meno di cambi in marcia.

Alunni e studenti dai sei anni in su dovranno indossare la mascherina quando saranno seduti al banco e non potranno rispettare il distanziamento di un metro, con deroghe per periodi di tempo limitati. E’ necessario, secondo le richieste del Cts, che per la distanza sociale tra alunni e insegnanti sia la regola base. Per questo motivo è stato avviato un discusso bando di gara:  banchi nuovi verranno forniti da 11 aziende, 7 italiane e 4 straniere, provenienti dall’Ue. Stando alle previsioni, a settembre arriveranno i primi, poi inizio ottobre ne arriveranno altri, infine entro fine ottobre arriveranno tutti quelli richiesti, quasi 2,5 milioni, partendo dalle scuole delle zone dove il contagio è più alto. Sono inoltre stati acquistati, singolarmente da alcune scuole, nuovi banchi con i finanziamenti arrivati con il Dl Rilancio; alcuni di questi sono in arrivo in queste ore.

Il Comitato Tecnico Scientifico non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale; la temperatura andrà misurata a casa anche se ci sono Regioni come la Campania dove si sta valutando la possibilità di una misurazione di temperatura a scuola.

Eccezione per Roma, dove la misurazione della temperatura corporea sarà effettuata nei nidi e nelle scuole dell’infanzia ai bambini, ai genitori, al personale educativo e a tutti gli altri operatori che accedono alla struttura. E’ quanto stabilisce il documento della Task Force Scuola Capitolina che ha elaborato le nuove proposte organizzative per la ripresa delle attività di nidi e scuole dell’infanzia di Roma Capitale per settembre 2020. Il documento è stato pubblicato sul sito di Roma Capitale e inviato ai Municipi e alle Coordinatrici delle strutture educative e scolastiche di Roma Capitale.

La mensa sarà assicurata prevedendo differenti turni tra le classi. Dove i locali mensa non siano presenti o vengano “riconvertiti” in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l’attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l’ aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto. Sono stati inoltre stanziati 330 milioni di euro per il finanziamento di interventi di adeguamento e di adattamento degli spazi e delle aule. Si tratta di stanziamenti per l’edilizia cosiddetta ‘leggera’.

Dal ieri è partito un help desk, dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il numero è 800903080La somministrazione è già stata avviata nel Lazio e in Toscana; è partita ieri nelle altre Regioni. Sottoporsi al test è facoltativo. L’assenza del personale scuola in caso di test sierologico positivo sarà assimilata alla quarantena. Alcuni sindacati dei medici di base chiedono che i test vengano svolti nelle scuole o nelle Asl e non negli studi medici privati.

L’Istituto superiore di sanità ha realizzato un documento con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole. Non basterà un singolo caso per chiudere scuola. La Asl valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti nelle ultime 48 ore. Ad ogni scuola viene chiesto di nominare un referente Covid-19, che farà da anello di congiunzione con le Asl e verrà formato sulle procedure da seguire. Al referente saranno segnalati i casi di alunni sintomatici. Inoltre, il suo compito sarà quello di controllare eventuali “assenze elevate” (sopra al 40%) di studenti in una singola classe.

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mercoledì, 26 Agosto 2020 - 08:28
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