Taglio dei parlamentari, gli onorevoli per il ‘no’ al referendum credono nella vittoria e fanno pressing sulla Rai per più notizie

La Camera dei Deputati

I senatori e i deputati che hanno raccolto le firme per il referendum sul taglio dei parlamentari ora credono che una vittoria del “no” il 20 e 21 settembre sia possibile, e per questo chiedono un incontro al presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, perché  l’emittente pubblica assicuri una campagna referendaria adeguata. E’ quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Montecitorio a cui hanno preso parte, oltre all’organizzatore Simone Baldelli, anche Andrea Cangini, Nazzaro Pagano, Raffaele Fantetti, Lucio Malan, Debora Bergamini, Renato Brunetta, Guido Pettarin, Osvaldo Napoli di Fi, Riccardo Magi (+Europa), Roberto Giachetti e Massimo Ungaro (Italia Viva), e Fausto Raciti (Pd).

«Abbiamo chiesto un incontro con il Presidente della Commissione di Vigilanza – ha detto Baldelli – crediamo che ci sia un problema enorme di informazione. I cittadini non sanno nemmeno che si vota. C’è un deficit di informazione». E invece è necessaria una completa informazione sui contenuti della riforma su cui si vota, perché permetterebbe di capire «che essa è dannosa» e che una eventuale vittoria del No, ha detto Cangini «segnerebbe un cambio dello spirito della nazione», con la fine di “30 anni di retorica anticasta».

E i fautori del referendum credono nella vittoria del No, che all’inizio sembrava impossibile: «All’inizio – ha ricordato Nazaro Pagano – eravamo additati come matti sconsiderati che andavano contro tutti. Ora le cose sono completamente cambiate: ogni volta che parli con persone che prima erano per il sì ora hanno cambiato idea». «Sta cominciando a succedere – ha detto Cangini – qualcosa di importante non nei Palazzi ma nel mondo reale. Eravamo al 10%, ora siamo almeno al 40%. Ora pensiamo davvero di poter vincere». «Daje e daje con il porta a porta – ha detto Pettarin – e alla fine le persone hanno capito dell’assurdità del taglio della rappresentanza».

Brunetta fa un parlamento con la riforma Renzi-Boschi, che nel referendum 2016 all’inizio era in vantaggio nei sondaggi, ma che alla fine fu bocciata: «Se tra i partiti del centrodestra e del centrosinistra prevale la libertà di voto, la vittoria del No è possibile, perché rimarrebbe solo M5s a difendere il taglio dei parlamentari. I leader del centrodestra hanno fatto un patto-antiinciucio, ora ne facciano uno per la libertà di voto».

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martedì, 1 Settembre 2020 - 18:20
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