Bari, inchiesta sul controllo mafioso delle slot machine: in 28 rinviati a giudizio, rito abbreviato per altri dieci

slot machine

Sarà un processo a stabilire se a Bari vi è stata una gestione mafiosa delle slot machine: accogliendo la richiesta della Direzione distrettuale antimafia, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bari Antonella Cafagna ha rinviato a giudizio 28 persone. Il dibattimento prenderà il via il 7 ottobre: tra gli imputati vi sono affiliati a diversi clan mafiosi della città, Vito Valentino, Giuseppe Capriati, Vincenzo Anemolo, Domenico e Gaetano Capodiferro.

Altre dieci persone, invece, hanno scelto ed ottenuto di essere processate col rito abbreviato: la discussione delle parti riprenderà il 17 settembre. Tra chi ha scelto l’abbreviato vi è l’imprenditore barese Baldassarre D’Ambrogio, socio di fatto di società e sale giochi a Bari e in provincia, il quale, usufruendo della fama criminale dello zio pregiudicato Nicola D’Ambrogio, tra i reggenti del clan Strisciuglio (rinviato a giudizio), avrebbe gestito per anni in modo quasi monopolistico il mercato delle videolottery sull’intero territorio. Con D’Ambrogio saranno processati in abbreviato altri nove imputati, tra i quali i capi clan Lorenzo Caldarola e Giuseppe Mercante.

Trentasei degli odierni imputati furono arrestati a gennaio nell’operazione denominata “Gaming Machine” per i reati, a vario titolo contestati, di illecita concorrenza con violenza e minaccia e con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, riciclaggio, usura, contrabbando di sigarette e detenzione abusiva di armi clandestine. I fatti contestati risalgono agli anni 2012-2019. Stando alle indagini di Gico e Scico della Guardia di Finanza di Bari, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dalla pm della Dda di Bari Bruna Manganelli, Baldassarre D’Ambrogio, imprenditore nel circuito di scommesse, si sarebbe accordato con i vertici dei clan mafiosi di Bari e provincia per «compiere atti di concorrenza sleale imponendo una posizione dominante nel mercato dei videopoker e di altri apparati da intrattenimento elettronici», attraverso «la minaccia e l’assoggettamento omertoso».

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mercoledì, 2 Settembre 2020 - 20:26
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