Giustizia, la Cassazione: «Inviare foto hard via chat è violenza sessuale»


Legittimo contestare la violenza sessuale anche a chi invia foto hard via WhatsApp a un minore. Lo ha stabilito la terza sezione penale della Cassazione respingendo il ricorso degli avvocati di un uomo indagato per avere inviato messaggi e foto esplicite ad una ragazza minorenne invitandola a fare altrettanto.

Nel ricorso la difesa aveva precisato che «in assenza di incontri con la persona offesa o di induzione a pratiche sessuali via» di fatto sarebbe difettato «l’atto sessuale». Il Tribunale del Riesame però ha sottolineato -osserva la Cassazione- che «la violenza sessuale risultava ben integrata, pur in assenza di contatto fisico, quando gli atti sessuali coinvolgessero la corporeità sessuale della persona offesa e fossero finalizzati a compromettere il bene primario della libertà individuale nella prospettiva di soddisfare il proprio istinto sessuale».

Inoltre, spiegano gli ermellini, il Riesame «ha ravvisato i gravi indizi di colpevolezza del reato contestato nell’induzione allo scambio di foto erotiche, nella conversazione sulle pregresse esperienze sessuali ed i gusti erotici, nella crescente minaccia a divulgare in pubblico le chat».

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martedì, 8 Settembre 2020 - 19:56
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