Riparte la scuola tra nuove regole e vecchie polemiche. Salvini vs Azzolina: «Mozione di sfiducia per il ministro»

Lucia Azzolina scuola

E’ il banco di prova più importante. Il ritorno a scuola, sebbene scaglionato viste le diverse scelte di Regioni e Province autonome rispetto alle date di rientro, è il test più importante della fase 3. Il più delicato perché mobilita milioni di cittadini tra studenti e personale scolastico e rimette in moto a pieno regime i mezzi di trasporto pubblico e privato. Il sistema reggerà? L’incognita è soprattutto la gestione dei casi di positività nella scuola, ma dubbi riguardano anche la risposta del servizio di trasporti alle nuove regole di viaggio: bus pieni solo fino all’80%, sia in piedi che seduti, e obbligo di mascherina tranne per i bimbi sotto i sei anni. Regole ufficializzate con il Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte. 

Con una tale attesa, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, protagonista di una serie di azzardate uscite e di un balletto di dichiarazioni (mascherina sì, mascherina no per citare un esempio), finisce giocoforza nel tritacarne. E ad azionarlo non può che essere che la Lega. Con Matteo Salvini si gioca da tempo uno scontro politico e persino grammaticale (memorabile la controversia su come si scrive la parola plexigas). Oggi il leader della Lega annuncia che prenderà le firme per chiedere le dimissioni del ministro pentastellato e ha pronta la mozione di sfiducia da presentarec al Senato insieme, spera, al centrodestra unito.

Mentre la politica litiga, già 91.797 studenti altoatesini sono tornati in classe, ed altri, quelli di Vo’ Euganeo, paese simbolo dell’emergenza perché qui si registrò la prima vittima ufficiale del virus il 21 febbraio, hanno rimesso gli zainetti. Solo in 19, i piccolo della scuola per l’infanzia ‘Gianni Rodari’. Poi il 14 settembre, data scelta a livello nazionale per il ritorno tra i banchi (monoposto), torneranno gli altri che avranno l’accoglienza di eccezione di Sergio Mattarella, che ha scelto il Comune veneto per inaugurare l’anno scolastico.

Il vero banco di prova per la scuola e per il ministero dell’Istruzione è dunque il 14 settembre, ma non tutte le Regioni faranno suonare la campanella quel giorno. In primis quelle in cui si vota come la Campania dove pure si sta consumando lo scontro istituzionale tra il governatore Vincenzo De Luca e la ministra Azzolina. De Luca, che a più riprese ha criticato la gestione Azzolina, è passato ai fatti prendendo decisioni antitetiche al ministero: apertura il 24 settembre (dopo l’election day del 20 e 21), termoscanner negli istituti (e non i genitori che misurano la febbre prima di mandare i piccoli a scuola) e test sierologici per il personale scolastico obbligatori e non su base volontaria come suggerito dal dicastero.

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martedì, 8 Settembre 2020 - 08:23
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