Resta in carcere Michele Gaglione, il 30enne fratello di Maria Paola, la ragazza rimasta uccisa cadendo dallo scooter dopo un inseguimento subito insieme al fidanzato proprio da parte del fratello che non accettatava la loro relazione. Ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nola Fortuna Basile ha convalidato il fermo, descrivendo nel provvedimento le motivazioni dettate dalla «accentuata pericolosità sociale» di Gaglione e dal suo essere, scrive ancora il gip, «incapace di controllare le proprie pulsioni aggressive». Michele Gaglione, secondo la ricostruzione di quanto avvenuto venerdì notte, avrebbe inseguito Maria Paola che era in sella allo scooter insieme al suo compagno Ciro Migliore, 22enne trans. Una relazione osteggiata dalla famiglia di lei, residente nel Parco Verde di Caivano; osteggiata a tal punto, sostengono gli inquirenti, che il fratello maggiore avrebbe inseguito i due ragazzi lungo le strade che collegano Caivano alla vicina Acerra speronando la moto, causando la caduta e la morte di Maria Paola, che ha battuto la testa su un tubo di cemento per l’irrigazione, e assalendo a calci e pugni Ciro. Quest’ultimo è rimasto ferito in maniera non grave, ricoverato in ospedale ha incontrato i giornalisti per raccontare i fatti e ricordare il suo amore osteggiato ma felice per la giovane vittima. Una relazione iniziata nel settembre del 2017.
Il giudice nelle motivazioni della convalida ha inoltre rilevato la collaborazione offerta dall’arrestato, che ha fornito anche dichiarazioni autoaccusanti (ad esempio ammettendo di aver colpito Ciro dopo la caduta) ma reputa «inadeguata» la misura della detenzione domiciliare, malgrado Gaglione non abbia precedenti e sia incensurato. L’accusa resta quella di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, oltre che di violenza privata nei confronti di Ciro.
Il gip quindi non ha ritenuto attendibile la versione difensiva del 30enne, che ha ammesso l’inseguimento di notte in una stradina di campagna, lui a bordo di una potente moto sulle tracce dello scooter guidato da Ciro, che teneva Maria Paola sul sellino. «Li ho inseguiti, ma non per fare del male. Maria Paola era andata via di casa un mese f, e noi familiari eravamo disperati. Volevo fare in modo che tornasse a casa». Gaglione è assistito dagli avvocati Domenico Paolella e Giovanni Cantelli che hanno annunciato ricorso al Riesame.
Diversa la versione di Ciro Migliore, che ha raccontato ai carabinieri che Michele durante l’inseguimento lo ha minacciato di morte («Ti taglio la testa»)e che la caduta è avvenuta dopo avere ricevuto da Michele un calcio sul lato sinistro dello scooter (segni di pedate sono stati rilevati dai carabinieri sul lato sinistro del motociclo). Secondo l’arrestato, invece, la caduta – rivelatasi fatale per Maria Paola che ha battuto violentemente la testa contro un irrigatore in cemento – sarebbe avvenuta a causa della perdita di controllo dello scooter da parte di Ciro.
Oggi alla 16, intanto, a Caivano si svolgeranno i funerali della giovane Maria Paola Gaglione. Una cerimonia che si preannuncia carica di tensione. La storia dei due innamorati osteggiati e della inusitata reazione del fratello ha innescato un dibattito a livello nazionale anche sulla necessità di avere una legge contro l’omofobia.
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martedì, 15 Settembre 2020 - 07:36
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