Regionali Campania, profondo rosso per Fi: emorragia di voti nei suoi fortini e nei comuni ‘rossi scivola’ all’1%

armando cesaro
Armando Cesaro, Forza Italia

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Il processo nel centrodestra, e in modo particolare in Forza Italia, è già cominciato. In Campania la coalizione a sostegno di Stefano Caldoro è andata malissimo, ad eccezion fatta per Fratelli d’Italia che è ancora lontana da risultati travolgenti ma elezione dopo elezione riesce a rosicchiare voti e credibilità. La Lega, invece, non ha avuto quel boom tanto sperato dal suo leader, che già sognava di mettere l’ipoteca sul nome del prossimo candidato sindaco di Napoli: il Carroccio ha incassato un risultato davvero esiguo con appena il 5,64%. Tuttavia Salvini ha provato a dissimulare una delusione che nel partito è palpabile: «Abbiamo perso in Puglia e in Campania dove la Lega non esisteva e dove da zero passiamo a sei consiglieri regionali», ha commentato. Nel Consiglio regionale campano entrerà di sicuro Severino Nappi, ex assessore regionale al Lavoro nella giunta Caldoro (quella eletta nel 2010).

Se la Lega non ha tirato, Forza Italia è sprofondata nei consensi perdendo così anche l’antica medaglia di essere una delle casseforti di voti al Sud. Finanche in alcuni comuni che sembravano inattaccabili e che negli anni hanno portato voti a pioggia a illustri esponenti del partito azzurro, si è verificata una debacle. A Sant’Antimo, la roccaforte dei Cesaro dove hanno votato 13.790 abitanti (la metà degli aventi diritto), il centrodestra ha registrato appena il 14,01% contro il lontanissimo 49,41% segnato nelle Regionali del 2015. Ma vi è di più: se 5 anni fa Forza Italia veniva incoronata in questo comune primo partito con il 32,75% dei voti, oggi il bilancio delle preferenze condanna gli azzurri al 5,19%. La mancata candidatura di Armando Cesaro, lo scontro di quest’ultimo con Salvini e il silenzio del partito che ha finito con l’accettare l’esclusione dai giochi di Cesaro si sono riflettuti in maniera drammatica sui consensi. E, ad esserne felice, sembra essere appunto Armando Cesaro che sul profilo Facebook ha regalato commenti al veleno: «Vedo molti in ansia. È successo qualcosa? Valutazioni sbagliate? Ahi ahi ahi», ha scritto. Prima ancora: «Da lunedì inizierà una nuova fase, che cancellerà l’ingiustizia e la cattiveria che ho subito e che coinvolgerà quanti continuano a credere al cambiamento di Napoli e della Campania e che sono stanchi di logiche vecchie e perdenti».

Forza Italia è andata malissimo anche a Nola e dintorni dove hanno i loro fortini i cugini Paolo ed Ermanno Russo (quest’ultimo era candidato e non sarà rieletto). A Nola, che ha contato 17.332 abitanti alle urne), il centrodestra ha raggiunto appena il 12,01% con Forza Italia che incassa quasi la metà dei voti di Fratelli d’Italia: 409 preferenze per il 2,65% di gradimento. Un’ecatombe. Le percentuali risalgono in alcuni comuni dove la presenza del centrodestra è più forte. Come a Castellammare di Stabia (27.397 votanti), dove la coalizione riesce a superare il 20% (ricordiamo che a livello campano la coalizione si è fermata a 18,06%). Qui Forza Italia rinasce col 10,59% e distacca la Lega che arriva al 7,22%. Bene – rispetto al quadro complessivo – anche ad Afragola, dove il centrodestra fa registrare il 20,26%: qui è la Lega a fare la voce grossa con 7,14%, seguita da Fi con 6,83%. Il centrodestra tiene botta pure a Giugliano con il 21,04% di preferenze: si impone Fratelli d’Italia con 6,4%, segue Forza Italia con 6,23%. Gli azzurri mantengono la leadership a Pompei (9,41%), staccando Fratelli d’Italia (4,345) e la Lega (2,80%). La migliore performance il centrodestra riesce a farla a Sorrento, dove si registra il 23,11%. Qui però fanno la differenza l’Unione di Centro (11,61) e Fratelli d’Italia con l’8,59%. Resta dietro la Lega (3,98), tallonata da Fi (3,92). La costiera sorrentina sembra portare bene a Caldoro: a Vico Equense – dove hanno votato 10.585 – il centrodestra fa segnare il 34% delle preferenze. Va fortissima la sua lista con 27,36%. Dietro tutti gli altri con percentuali che vanno dal 4 al 5%. Voto percentuale altissimo per il centrodestra anche ad Agerola, che però porta poca acqua al mulino dal momento che il comune è piccolo e i votanti risultano essere 6649: la percentuale di gradimento è del 23,57% con la Lega in testa.

Il centrodestra, invece, quasi scompare dai radar nei comuni, anche ‘grandi’, a trazione rossa. A San Giorgio a Cremano la coalizione di centrodestra scivola sotto il 10%, con Fratelli d’Italia che guida la compagine con il 3,19% (pari a 650 voti), Forza Italia che segue con 2,76 % (appena 560 voti) e Lega al 2,47% (507 voti) su 26mila e 500 elettori.
A Portici, il centrodestra fa appena l’8,15% finendo con l’essere superato finanche dal Movimento Cinque Stelle che porta a casa il 13,95%. Anche qui è Fratelli d’Italia a dare la prestazione migliore: 610 voti con 2,90%. Segue la Lega con 2,48% (pari a 522 voti). Fanalino di coda per Forza Italia che rosicchia 336 voti (su 24.350 votanti) per 1,60% e, nel complesso, fa addirittura peggio di Potere al Popolo che su Portici porta a casa 430 voti per 1,85%.

Anche a Ercolano il centrodestra scivola dietro i 5Stelle, con 2669 voti per 10,07% (i grillini sono a 10,58%). A differenza di Portici gli azzurri riescono a tenere il passo di Fratelli d’Italia, che anche stavolta si piazza prima col 31,17%. Forza Italia strappa il 2,71%. A conti fatti li speravano cento voti. In sostanza un bilancio amarissimo, soprattutto per Forza Italia che adesso dovrà ripensare alla sua strategia se vuole risollevare le sue sorti.

martedì, 22 Settembre 2020 - 19:39
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