Elezioni in Campania, il nuovo Consiglio regionale e la forza dimezzata del Pd. C’è chi spera in un ripescaggio


Qualcuno dovrà riempire gli scatoloni e lasciare l’ufficio occupato per cinque anni, qualche altro rimarrà al suo posto. E alcuni altri ancora incrociano le dita per un ripescaggio. A risultati ormai cristallizzati, il Consiglio regionale della Campania può prendere forma. Non all’insegna del rinnovamento, però. Vincenzo De Luca si conferma alla guida di Palazzo Santa Lucia con una percentuale bulgara, e Stefano Caldoro sarà nuovamente il capo dell’opposizione di centrodestra ma con qualche problema di legittimazione in più rispetto a cinque anni fa. De Luca potrà contare su 32 consiglieri, uno solo in più rispetto alla scorsa legislatura: è il massimo consentito dalla legge e questo tetto non dà la misura della straripante vittoria dello ‘sceriffo’. Undici consiglieri toccano al centrodestra, mentre 7 consiglieri vanno ai grillini che così facendo riescono a mantenere lo stesso peso specifico delle scorse elezioni. 

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Il partito che porta a casa il maggiore numero di Consiglieri è quello dei ‘dem’, che ha fatto registrare la migliore performance. Eppure il risultato non fa sorridere il Pd: rispetto alla scorsa legislatura, ci saranno 7 consiglieri in meno. Tutta colpa del plotone di liste civiche che De Luca ha sapientemente schierato in campo sia per battere il centrodestra ma anche per creare grane proprio al Pd che sino alla vigilia dell’esplosione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus ha percorso la strada dell’accordo coi Cinque Stelle e dunque di un candidato alternativo proprio a De Luca: la presenza di ben 15 liste civiche ha inevitabilmente eroso i ‘posti’ che altrimenti sarebbero toccati al Pd e ha così lasciato ai ‘dem’ solo 8 consiglieri, finendo con il vedere esclusi nomi eccellenti. Per il Partito democratico entrano in Consiglio: Maurizio Petracca, Erasmo Mortaruolo, Gennaro Oliviero, Mario Casillo (che ha fatto incetta di voti, quasi 45mila, superando la già ottima prestazione del 2015), Loredana Raia, Bruna Fiola, Massimliano Manfredi (fratello del ministro Gaetano), Francesco Picarone. Restano fuori nomi eccellenti come Rosa D’Amelio (che è stata presidente del Consiglio regionale sino alla vigilia del voto), Gianluca Daniele, Enza Amato, Antonio Marciano. Resta fuori, per ora, anche Stefano Graziano, che però potrebbe rientrare per un gioco di riconteggi.

Sei seggi per ‘De Luca Presidente’, la lista del governatore: Giovanni Zannini, Vittoria Lettieri, Lucia Fortini, Carmine Mocerino, Paola Raia e Luca Cascone.

Italia Viva, che in Campania ha avuto un ottimo debutto, avrà a disposizione quattro consiglieri: Vincenzo Alaia, Vincenzo Santangelo, Francesco Iovino e Tommaso Pellegrino.

All’interno della maggioranza anche Noi Campani, che fa riferimento a Clemente Mastella, con Luigi Abbate, e Maria Luigia Iodice; la lista Davvero-Partito Animalista con Livio Petitto; Fare democratico Popolari (il movimento di Ciriaco De Mita) con gli eletti Felice Di Maiolo e Corrado Matera a Salerno. Campania Libera elegge Giovanni Porcelli e Giovanni Savastano, mentre resta fuori il leader Tommaso Casillo che, nella circoscrizione Napoli dove era candidato, è arrivato dietro a Porcelli, distaccato di 200 voti. Il Partito socialista sarà rappresentato da Andrea Volpe nella circoscrizione di Salerno. Europa Verde Demos elegge Francesco Borrelli e “+ Campania in Europa” porta in consiglio regionale il vicepresidente del consiglio comunale di Napoli Fulvio Frezza. Liberal democratici Moderati portano, invece, Giuseppe Sommese (figlio del consigliere uscente Pasquale Sommese) e Pasquale Di Fenza, mentre Centro Democratico, che fa riferimento all’ex presidente del Consiglio comunale di Napoli Raimondo Pasquino, elegge Giovanni Mensorio e Maria Raffaella Pisacane.

L’opposizione di centrodestra avrà a disposizione, oltre al candidato presidente Stefano Caldoro, quattro consiglieri di Fratelli d’Italia: Michele Schiano di Visconti e Marco Nonno (che la spuntano a Napoli), Nunzio Carpentieri e Alfonso Piscitelli. Forza Italia porta in consiglio Annarita Patriarca (voluta fortemente da Fulvio Martusciello e che ha tenuto duro nonostante il fuoco amico) e Massimo Grimaldi, mentre la Lega elegge Severino Nappi (ex assessore regionale al Lavoro nella giunta Caldoro), Attilio Pierro e Gianpiero Zinzi. Infine l’Unione di Centro elegge Gennaro Cinque. Il Movimento Cinque Stelle, oltre a Valeria Ciarambino, sarà rappresentato da Vincenzo Ciampi, Gennaro Saiello, Maria Muscarà, Luigi Cirillo, Michele Cammarano e Salvatore Aversano. Resta dal fuori dal Consiglio regionale un veterano come Ermanno Russo (Forza Italia). 

La rosa dei nomi, al momento, è questa ma potrebbe anche cambiare (di poco) a causa della suddivisione di genere che prevede che un terzo del Consiglio regionale sia composto da donne. Non solo: De Luca potrebbe pescare tra i neo-eletti consiglieri per formare la giunta. In tal caso scatterebbe l’ingresso dei non eletti appartenenti alla stessa lista del ‘promosso’ assessore. Tra i papabili ad essere scelti nell’esecutivo di De Luca vi è Lucia Fortini, assessore uscente. Anche Mario Casillo sogna di fare il salto di qualità e magari occupare l’Assessorato ai Trasporti. 

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mercoledì, 23 Settembre 2020 - 17:59
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