Conte manda in pensione “Quota 100”, esultano Renzi e Italia Viva. Salvini: «Sarà battaglia fuori e dentro il Parlamento»

giuseppe conte
Giuseppe Conte

L’esito delle elezioni regionali (la scorsa settimane si è votato in 7 Regioni) ha ringalluzzito il Pd e costretto il Movimento Cinque Stelle (sempre più giù nei consensi) a cedere ad alcune richieste dell’alleato, questo allo scopo di cementare il percorso di governo anche in vista della grande sfida circa l’utilizzo dei soldi del Recovery Fund. E così sull’altare finisce Quota 100, la creatura della Lega introdotta quando al Governo il Carroccio e i Cinque Stelle erano una cosa sola.

Intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, il premier Giuseppe Conte ha mandato in pensione Quota 100: «E’ un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo di quota 100», ha spiegato Conte, spegnendo così la possibilità di prorogare la misura. L’annuncio ha ovviamente raccolto il favore di Italia Viva, che però parla di cancellazione, intestandosene, il marito, quando invece è un mancato rinnovo di un provvedimento che ha una sua naturale scadenza.

«Conte ha detto una cosa importantissima: basta con Quota 100. Basta con questa misura demagogica, populista, che proprio i Cinque Stelle insieme a Salvini avevano voluto ai tempi del governo gialloverde. Si volta pagina. Noi – ha affermato il leader di Iv Matteo Renzi in un video sui suoi profili social – abbiamo lottato per questo, perché le pensioni sono argomenti serio e delicato, non possono essere oggetto di spot populisti. Aver portato a casa la cancellazione di Quota 100 è un passo in avanti, così come pure l’aver spostato l’Italia su posizioni europeiste, basta con i Gilet Gialli, andiamo con Macron e la Merkel, aver imposto il lavoro su Family Act e Piano Shock. Oggi abbiamo da fare un passo in più, chiedere il Mes. Dopo l’abolizione di Quota 100, i 37 miliardi per la sanità pubblica del Mes: ci arriveremo, passo dopo passo».

Il Pd, invece, mantiene un basso profilo sul risultato, tanto che nessuno dei leader prende la parola. A spiegare come stanno andando le cose all’interno dell’Esecutivo ci pensa l’europarlamentare del Pd Alessandra Moretti intervenendo al Tg4: «Il Pd esce come il vero vincitore delle regionali e deve prendere il timone della legislatura imprimendo al governo una svolta decisa. Dall’assistenzialismo si deve passare alla cultura del lavoro, dai prepensionamenti ad occuparsi dei giovani, dal caos alla gestione ordinata dei migranti : non c’è solo Quota 100. Conte deve dire parole altrettanto chiare sul Mes, sul reddito di cittadinanza e sui decreti sicurezza».

La notizia del mancato rinnovo della misura ha mandato su tutte le furie Matteo Salvini, che ha annunciato battaglia: «Se il Governo porterà in Parlamento la cancellazione del dl sicurezza e il ripristino della legge Fornero daremo battaglia in quella sede anche fuori. per il momento queste prospettiva resta nell’ambito delle parole, se a queste seguiranno i fatti ci faremo sentire», ha detto il leader della Lega intervenendo, ieri, alla trasmissione ‘Mezz’ora in più’ su Rai3. «Grazie a Quota 100 al 30 giugno di quest’anno più di 300mila persone erano andate in pensione, il rapporto era 1 a 1, per uno che usciva un altro entrava», ha aggiunto. Dà manforte a Salvini, il governatore del Veneto Luca Zaia che – intervenendo stamattina a Rtl 201.5, ha sottolineato che «questa ultima presa di posizione del Governo è il Festival dell’incoerenza. Si cambia facilmente idea, la coerenza e’ tutto nell’amministrazione».

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lunedì, 28 Settembre 2020 - 10:51
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