Un atroce fatto di cronaca, una morte insensata e violenta che ha lasciato dietro di sé una scia di reazioni e commozione. Ma la scomparsa del giovanissimo Willy Duarte Monteiro, 21enne ucciso dal branco davanti ad un locale di Colleferro (Roma), un ‘senso’ lo acquisterà grazie alla norma anti-risse che il Governo sta approntando nel Dl sicurezza in discussione oggi in Consiglio dei Ministri. La norma, cui stanno lavorando i ministri Lamorgese (Interno) e Bonafede (Giustizia) prevede in particolare il Daspo dai locali pubblici in caso di risse e un inasprimento delle pene per chi vi partecipa. Non a caso che chi già la definisce ‘norma Willy’, perché arriva a poche settimane dalla vicenda che ha visto protagonista il giovanissimo ragazzo di Colonna, in provincia di Roma, morto dopo il brutale pestaggio messo in atto da quattro giovani di Artena a Colleferro. Il ragazzo stava cercando di sedare una lite e di soccorrere un suo amico, è spirato a seguito dei colpi inferti dagli aggressori, esperti in arti marziali e oggi in carcere.
La ‘norma Willy’ prevede dunque un aumento delle pene per chi partecipa ad una rissa, con un inasprimento della multa (da 309 a 2mila euro) e la reclusione in caso di morte o ferimento da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ad oggi le pene vanno dai tre mesi ai cinque anni). Inoltre è prevista la possibilità che il questore disponga il Daspo, ovvero l’allontanamento da locali o esercizi pubblici, con multe fino a 20mila euro in caso di violazione.
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Nel dl sicurezza ci dovrebbe essere anche una norma che prevede un inasprimento del Daspo nei confronti degli spacciatori e una norma per contrastare il traffico di droga online. Il questore, secondo le nuove disposizioni, può disporre il divieto di accesso in alcuni locali ai denunciati o condannati, anche in via non definitiva, per spaccio davanti a scuole, università, negozi o locali. Chi viola il Daspo incorrerà nella reclusione da sei mesi a due anni (ora è prevista la sospensione della patente) e in una multa da 8mila a 20mila euro. Altra norma invece quella che prevede un albo di siti web che vengono usati per la vendita di droga. A chi sta nella black list potrebbe essere interdetta la connessione a internet. Le violazioni saranno sanzionate con multe da 50mila a 250mila euro.
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lunedì, 5 Ottobre 2020 - 08:43
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