Juve-Napoli, il giudice sportivo chiede nuove indagini prima di decidere per il 3-0. Tamponi negativi per gli azzurri

Aurelio De Laurentiis napoli calcio
Aurelio De Laurentiis presidente della società calcio Napoli (foto Kontrolab)

Il ‘veto’ posto al Napoli per scendere in campo contro la Juve a Torino ha aperto, come era facile prevedere, diversi spaccati. Anzitutto vi è l’aspetto calcistico, legato a doppio filo al protocollo sanitario della Regione Campania: domenica sera la Juve è scesa ugualmente in campo dopo che la Lega di serie A ha chiarito che la partita si sarebbe dovuta giocare. Ebbene, in base alla presa di posizione della Lega e alla presenza dei bianconeri all’Allianz Stadium, il Napoli rischia la sconfitta a tavolino. Ma la sconfitta va decisa da un giudice sportivo e il giudice Gerardo Mastrandrea ha disposto un supplemento di indagini sulla partita ‘fantasma’.

Mastrandrea ha ricevuto il referto dell’arbitro Daniele Doveri, che domenica sera ha dichiarato chiusa la partita dopo aver atteso 45′ dall’inizio previsto. Il giudice sportivo analizzerà tutto quanto può essere utile a capire quanto successo nei giorni precedenti al big match che non si è disputato, quindi con ogni probabilità anche lo scambio di comunicazioni fra il Napoli e la Asl, nonché le certificazioni relative ai calciatori e i risultati dei tamponi.

Il faldone del club pronto ad essere presentato in giudizio contiene le lettere dell’Asl e anche il chiarimento della Regione Campania, mentre il presidente De Laurentiis ha mandato una missiva al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, una sorta di ‘memoria difensiva’ con l’iter che ha portato al mancato svolgimento della partita Juventus-Napoli di ieri. Almerina Bove, vice capo di gabinetto della Regione Campania che ha firmato la lettera inviata al club azzurro, spiega che «si è trattato della risposta a una richiesta del club di approfondimento sulla portata del provvedimento dell’Asl. Abbiamo approfondito la norma del ministero che prevede l’isolamento per i contatti diretti chiamandola addirittura quarantena». «Nella lettera – spiega Bove – non si parla specificamente della partenza per Torino, perché l’oggetto della domanda era la portata del provvedimento dell’Asl. Non era nostro compito entrare nello specifico in vicende calcistiche né sul protocollo Uefa ma abbiamo solo chiarito le conseguenze del provvedimento della Asl che impone l’isolamento domiciliare».

Nell’attesa che il giudice decida, resta aperto il tema della ‘superiorità’ della decisione dell’Asl sul protocollo firmato tra Figc e ministero. Vincenzo Spadafora, che ieri ha incontrato il presidente della Figc Gabriele Gravina ha da un latto assicurato che il «campionato non è a rischio», ma dall’altro lato ha sottolineato che «l’autorità sanitaria locale può intervenire in casi particolari, non interviene in deroga al protocollo ma li’ dove ci sono delle situazioni particolari. L’importante è che l’intervento sia motivato e legato a esigenze che possono variare».

Intanto sono arrivati gli esiti dei tamponi effettuati ieri sui calciatori del Napoli: sono negativi al Covid-19. Ne mancano ancora due che sono in elaborazione.

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martedì, 6 Ottobre 2020 - 16:39
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